Calcio dilettanti – Ecco le proposte per ripartire

MANTOVA Meglio pensarci a bocce ferme: difficile vedere le squadre in campo prima di ottobre, è opportuno iniziare a discutere di eventuali proposte per salvare il calcio dilettantistico. Più volte abbiamo lanciato l’allarme: se l’economia se la passerà male, lo sport dilettantistico vivrà momenti ben peggiori. Per questo, anche per la funzione sociale che gli sport rivestono in seno alle nostre comunità, occorre mettere a punto delle misure in grado di alleggerire l’impatto (che sarà gravissimo) della crisi, una società su tre è a rischio. In questi ultimi giorni, i dirigenti hanno avanzato delle proposte, ne abbiamo raccolte alcune.
 Agevolazioni fiscali – La proposta più importante riguarda le agevolazioni fiscali, ed è quella ovviamente più popolare: utile sarebbe varare, per un periodo limitato di tempo, due o tre stagioni, e di importo, un “superammortamento” (al 150%) del costo di sponsorizzazione, per fermare l’emorragia fisiologica di aziende sostenitrici.
 Sconti su canoni, utenze e tasse d’iscrizione – Questo punto appare quello più facile da realizzare: Federazione e alcuni comuni si sono detti favorevoli a venire incontro alle società. Minori costi su assicurazioni obbligatorie, cartellini e tasse d’iscrizione saranno un buon aiuto, anche se non decisivo.
 Solidarietà dai “Pro” – Difficile da realizzare, dato che pure la Serie A in queste settimane si sta facendo i conti in tasca, ma una quota dei proventi da diritti televisivi e altri introiti (scommesse calcistiche) potrebbe essere girata al dilettantismo.
 Fusioni/settore giovanile – Discorso scivoloso: partiamo dal presupposto che alcune fusioni saranno necessarie per pura sopravvivenza: resteranno (com’è normale) resistenze, anche perchè le sfide di campanile sono il sale delle competizioni. Detto questo, potrebbero aumentare gli accordi di collaborazione sui settori giovanili: potersi allevare i giovani a “kilometro zero” diventerà in futuro fondamentale per proseguire l’attività.
 Coinvolgere la scuola – Qui entriamo nuovamente nel “libro dei sogni”: sarebbe fondamentale poter creare un circolo virtuoso tra scuole e società sportive. Istruttori che rendono produttive le ore di ginnastica insegnando uno sport e, magari, scovando talenti. Ma servirebbero riforme profonde, che richiederebbero un coraggio che raramente s’è visto.