Calcio dilettanti – Lettera delle società: “Protocolli, troppe incognite”

MANTOVA Come anticipato nel breve flash dell’edizione di ieri, la riunione delle società mantovane a Castel d’Ario è stata un grande successo: più di 40 le firmatarie di una lettera indirizzata alla Delegazione di Mantova, per invitare la Figc di casa nostra a portare le istanze dei presidenti mantovani nella riunione del prossimo 24 agosto a Milano. «La riunione indetta – si legge nel documento – è stata organizzata per portare ai rappresentanti Figc le nostre perplessità a riguardo del protocollo. La Delegazione di Mantova per noi è interlocutore privilegiato, poiché l’unica che può portare le nostre istanze a Milano». Questi i punti evidenziati dalle società nella missiva.
 Distanziamento impraticabile -il distanziamento sociale sarebbe impraticabile, in quanto verrebbe attuato negli spogliatoi ma ovviamente ignorato in campo visti i contatti fisici previsti dal gioco.
 Responsabilità dei presidenti – Difficile capire anche che tipo di responsabilità dovrebbero farsi carico i legali rappresentanti delle società, se di tipo penale o amministrativo, qualora sorgessero problemi, come il riscontro di positività tra gli atleti di una determinata squadra.
 Chi controllerà? – Le società chiedono chiarimenti su quale sarà l’organismo che controllerà il rispetto delle regole: forze dell’ordine, autorità sanitarie oppure la stessa Lnd? I controlli ci saranno e potrebbe capitare che le società possano essere sanzionate: ma come risolvere le problematiche se già molte strutture non rendono possibile rispettare i protocolli?
 Medici sociali – Nelle categorie dall’Eccellenza in poi è prevista la presenza del medico sociale, oppure l’ambulanza sempre in campo. Le realtà più piccole, delle categorie inferiori, fino ad oggi non hanno avuto l’obbligo di avere sempre il medico disponibile. Il fatto di avere un medico presente farebbe lievitare i costi.
 Protocollo da “professionisti” – In conclusione le società osservano che un protocollo simile, di 40 pagine, si adatta molto di più a realtà professionistiche e meno a quelle dilettantistiche: strutture e mezzi dovrebbero essere considerati proporzionalmente, adattando le regole.