Calcio dilettanti – Villimpentese, in Prima per restarci. Ciccone: “Che gioia, ora finiamo al top”

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Villimpenta Dopo una cavalcata travolgente, il successo di domenica per 3-1 a Buscoldo ha sancito la vittoria del campionato per la Villimpentese, che torna meritatamente in Prima Categoria. Via dunque ai festeggiamenti, ma è anche tempo di programmare il futuro.
«Non abbiamo alle spalle della prima squadra il settore giovanile – spiega il presidente Otello Fagan -, dunque per prima cosa, in vista della nostra partecipazione al torneo di Prima categoria, dovremo inserire nell’organico delle quote di qualità. Non sarà un compito facile, ma contiamo di riuscire a trovare quello che serve alla Villimpentese. Secondo importante aspetto è quello di cercare di confermare più atleti possibili per l’avventura che ci attende, soprattutto per poter disputare un torneo senza grossi problemi, per poter centrare la salvezza». Un successo splendido, che fa impazzire di gioia anche il mister Gerardo Ciccone: «Se da un lato abbiamo avuto, domenica scorsa imponendoci a Buscoldo, la certezza della promozione nella categoria superiore, nelle ultime gare che mancano al termine della stagione regolare da parte nostra faremo il nostro dovere, è giusto sia così per rispetto verso avversari e torneo. Daremo sicuramente spazio a chi sino ad ora ne ha avuto di meno, ma il nostro impegno non verrà meno. Il futuro? Non avendo il settore giovanile dobbiamo muoverci in tempo per inserire in organico quello quote utili a poter dare il loro contributo a una compagine che da neopromossa affronta il torneo di Prima categoria. Al momento comunque godiamoci questa meritata promozione».
Dalle quote, passiamo al giocatore più esperto della rosa, il 42enne Paolo Marconato, che in gialloblù ha coronato un altro successo della sua interminabile carriera: «E’ stata una grande emozione – dice l’ex Serenissima e Ostiglia, tra le tante -, non è stato facile vincere un campionato impegnativo conducendolo dall’inizio alla fine. Il futuro? Mi piacerebbe continuare, perché mi diverto ancora e posso dare il mio contributo. Vorrei fare un anno in Prima per giocare, magari, contro mio figlio Nicolò, che ha 21 anni e milita nella Serenissima».