CASTIGLIONE All’indomani della sconfitta con la Forza e Costanza, in casa Castiglione è stato il tempo delle analisi. Ma i giudizi della dirigenza non sono stati certo teneri. Sfoghi comprensibili alla luce del fatto che, nonostante un inizio positivo del girone di ritorno (e due vittorie in altrettante gare con Castegnato e Vobarno), con queste due sconfitte il Casti si ritrova ora punto e a capo, terzultimo in classifica e raggiunto anche dall’Orceana, che domenica ha pareggiato a reti bianche e ha appaiato i rossoblù.
«Siamo delusi e amareggiati per questa sconfitta inaspettata – dice il dg e vicepresidente aloisiano Giancarlo Perani -, non pensavamo che saremmo tornati indietro di qualche mese, dopo un filotto di prestazioni molto positive come quelle viste nel 2022. Io e il presidente Laudini siamo mortificati, anche mister Esposito è molto arrabbiato per la prestazione contro i bergamaschi. Domani sera (stasera, ndr) parleremo ai giocatori: devono capire che è inammissibile che una squadra come la nostra, che ha in rosa certe individualità, possa perdere in quel modo, in superiorità numerica per un’ora, contro una diretta concorrente imbottita di quote. Non va bene per niente: abbiamo altre due partite importanti di fronte con Palazzolo e Carpenedolo, che non si possono sbagliare. A proposito di Palazzolo: nel match di Martinengo mi è sembrato di vedere un remake di quel film».
Questo il monito dei massimi dirigenti rossoblù: «La società è sana e non fa mancare nulla agli atleti, ma loro devono dimostrare di meritare questa maglia – sottolinea il vicepresidente -. Non c’è solo da fare bene nelle prossime due partite, ma pure nelle restanti undici. Abbiamo sprecato un’opportunità unica per staccare due dirette concorrenti per la salvezza e magari lanciare la corsa per qualcosa di più prestigioso. Non è possibile che contro le squadre ampiamente alla nostra portata ci venga il braccino del tennista».
«Ho già avvertito alcuni giocatori nelle scorse ore – prosegue Perani – per richiamarli al senso del dovere e della riconoscenza. Un ko a Martinengo ci starebbe se avessimo una rosa scarsa, ma così non è. Ci sono calciatori di primo livello in rosa, e il mister prepara le partite in modo maniacale. Eppure mi ritrovo ancora oggi a dire a tutti, per l’ennesima volta, di cambiare registro, ma bisogna davvero che queste cose non ricapitino più. Dobbiamo tirare fuori gli attributi, non ci sono tante alternative».