Calcio – Macio Mazzi ricorda Giorgio Veneri: “Vincente e gentiluomo, gli sono grato”

Silvano Mazzi
Silvano Mazzi

CANNETO Fiorenzuola e Mantova, avversarie sul campo domani, sono unite nel ricordo del mantovano Giorgio Veneri, ex allenatore di entrambe le società, scomparso mercoledì all’età di 84 anni. Nessuno meglio di Silvano Mazzi può ricordarlo: il leggendario “Macio”, oggi presidente-allenatore della Cannetese, ha avuto Veneri come mister sia nel Mantova che nel Fiorenzuola, conquistando in entrambe le piazze una promozione in C1. «Non ci sentivamo da un po’ e non sapevo fosse malato – racconta Mazzi – . La notizia della sua scomparsa mi ha lasciato di stucco. Era un allenatore atipico. Per nulla protagonista, taciturno, discreto, distante dai riflettori. Ricordo lo spareggio alla “Galleana” con l’Ospitaletto, nel 1986: alla fine dei rigori eravamo tutti in estasi per la promozione, davanti ad oltre 10mila tifosi mantovani. Bene: lui non si è scomposto di un millimetro. “Festeggio stasera a casa”, diceva. Era felicissimo, sia chiaro. Ma aveva un modo tutto suo di esprimerlo». Di Veneri, Mazzi elenca tante qualità: «Guardava e ascoltava tutti. In questo era formidabile. E poi non si faceva condizionare. Nel senso che non gli importava se un giocatore era giovane o vecchio, esperto o meno esperto: lui schierava sempre e solo la formazione che gli dava maggiori garanzie. Questo gli ha consentito di lanciare parecchi talenti. Io l’ho avuto sia al Mantova che nel mio terzo e ultimo anno a Fiorenzuola (1992-93, ndr). E gli sono grato perchè ha sempre creduto in me».
Dal ricordo di Veneri al presente, il passo è breve: cosa pensa “Macio” Mazzi dell’attuale stato di grazia del Mantova? «Non so come andrà domani a Fiorenzuola. Dico solo che mi fa enormemente piacere che la gente sia tornata in massa a seguire l’Acm. Il Mantova ha bisogno del supporto dei tifosi. Essi rappresentano davvero un’arma in più. Ne beneficiano gli stessi giocatori (e io lo so bene), che si sentono più responsabili. Poi è chiaro che, per vincere, ci vuole anche una squadra forte. Ma pure su questo versante, vedo che il Mantova è messo bene. Serie B? Beh, a questo punto… perchè no?».