Calcio Promozione – Tozzo: “Asola, devi essere più cinico”

Lamberto Tavelli
Lamberto Tavelli

ASOLA E’ arrivata domenica la prima battuta d’arresto per l’Asola: dopo due vittorie consecutive, i biancorossi sono incappati in un ko casalingo contro la Soncinese.
«Abbiamo sbagliato abbondantemente, almeno quattro gol – osserva il presidente asolano  Massimo Tozzo-. Domenica sembrava una di quelle giornate in cui, anche se avessimo giocato fino a notte inoltrata, la palla non sarebbe mai e poi mai entrata. Peccato, perché nel secondo tempo potevamo fare molto di più: li abbiamo schiacciati nella loro area di rigore, ma non siamo riusciti a concludere granché. Peccato. I cremonesi avevano davanti tre attaccanti di livello, che ci hanno punito al momento giusto. A noi è mancato il cinismo, insomma. Avevamo anche qualche assenza di troppo, per esempio quella di Nardi, che è uno dei ragazzi che ci permettono di fare un salto di qualità». Domenica trasferta, ancora con una cremonese: si va a Soresina. «Dovremo aggiustare la mira – dice il patron asolano -, ci serve maggiore cinismo sottoporta per mettere in saccoccia quei punti che ci possono garantire di lavorare con serenità».
E’ arrivato la scorsa settimana il centrocampista ex Darfo  Taboni (classe 2000). «Con lui abbiamo chiuso il mercato – prosegue Tozzo -, ci serviva un innesto a centrocampo, dove numericamente non eravamo ancora a posto. Adesso ha cominciato ad allenarsi con noi e nelle prossime settimane sarà arruolabile al 100%».
Del resto un uomo in mediana serviva per sostituire capitan Sandrini, momentaneamente fuori per motivi personali: «Fino a dicembre di sicuro non sarà con noi, e la situazione legata al Covid non permette a lui, come ad alcuni altri atleti, di poter giocare a calcio. Li capisco, chi ha delle attività in proprio non può rischiare per il calcio. Mi rifaccio anche quanto è accaduto alla squadra del Concesio, di Seconda Categoria nel bresciano, allenata dal nostro ex tecnico  Michele Gussago: lì l’Ats ha messo tutti in quarantena, e per tanti restare a casa una quindicina di giorni può essere assai problematico per il posto di lavoro».