Calcio Serie B – Mantova, avanti con Possanzini. Tre gare in una settimana per uscire dal tunnel

MANTOVA Il giorno dopo la scoppola presa dal Modena, in casa Mantova regna il silenzio. Nessuna dichiarazione dal presidente Piccoli nè dal dt Botturi. Significa tutto e niente, l’unica certezza è che la delusione è molto forte.
Il rodaggio era stato messo in preventivo, non tre sconfitte nelle prime quattro gare (quattro su cinque se consideriamo la Coppa Italia). La piazza mugugna, il dito è puntato soprattutto contro l’allenatore, com’è normale che sia in queste situazioni. A quanto risulta, Possanzini non è a rischio esonero. O almeno non adesso. Ma è chiaro che, nel prossimo trittico ravvicinato di partite (Frosinone in casa, Juve Stabia e Avellino fuori), il tecnico marchigiano si gioca tanto. Tocca a lui trovare la quadra, restituire fiducia a una squadra che sembra demotivata e confusa. Ci era riuscito nello scorso campionato, dopo la sconfitta di Pisa e complice la sosta. Ma questa è una situazione diversa, per certi versi più semplici e per altri più complicata. Semplice (o relativamente tale) perchè siamo soltanto alla quarta giornata e c’è tutto il tempo per risolvere i problemi; e perchè l’organico biancorosso dispone di potenzialità in larga parte ancora inespresse. Complicata perchè la squadra sembra aver smarrito certezze e punti di riferimento, come mai era capitato finora nell’era Possanzini. I dubbi si moltiplicano, così come le domande: è davvero solo questione di trovare l’amalgama tra vecchi e nuovi? O serve inventarsi qualcosa di nuovo a livello tattico? Rimpiangere chi non c’è più (Burrai e Brignani) non ha senso. Le scelte sono state compiute e, a quanto risulta, pienamente condivise tra presidente, direttore tecnico e allenatore. È con questo organico che si deve arrivare fino a gennaio e provare ad uscire rapidamente dal tunnel, prima che la tensione prenda il sopravvento e inquini irrimediabilmente l’ambiente. Piccoli, Botturi e Possanzini hanno sempre saputo affrontare bene i (pochi) momenti veramente difficili vissuti nella loro gestione, ad ogni livello: tecnico, emotivo, comunicativo. Lecito, se non doveroso, confidare che riescano anche stavolta nell’impresa. Mantenendo quella compattezza che è stata alla base dei successi del Mantova negli ultimi due anni.