MANTOVA Il giorno dopo la scoppola presa dal Modena, in casa Mantova regna il silenzio. Nessuna dichiarazione dal presidente Piccoli nè dal dt Botturi. Significa tutto e niente, l’unica certezza è che la delusione è molto forte.
Il rodaggio era stato messo in preventivo, non tre sconfitte nelle prime quattro gare (quattro su cinque se consideriamo la Coppa Italia). La piazza mugugna, il dito è puntato soprattutto contro l’allenatore, com’è normale che sia in queste situazioni. A quanto risulta, Possanzini non è a rischio esonero. O almeno non adesso. Ma è chiaro che, nel prossimo trittico ravvicinato di partite (Frosinone in casa, Juve Stabia e Avellino fuori), il tecnico marchigiano si gioca tanto. Tocca a lui trovare la quadra, restituire fiducia a una squadra che sembra demotivata e confusa. Ci era riuscito nello scorso campionato, dopo la sconfitta di Pisa e complice la sosta. Ma questa è una situazione diversa, per certi versi più semplici e per altri più complicata. Semplice (o relativamente tale) perchè siamo soltanto alla quarta giornata e c’è tutto il tempo per risolvere i problemi; e perchè l’organico biancorosso dispone di potenzialità in larga parte ancora inespresse. Complicata perchè la squadra sembra aver smarrito certezze e punti di riferimento, come mai era capitato finora nell’era Possanzini. I dubbi si moltiplicano, così come le domande: è davvero solo questione di trovare l’amalgama tra vecchi e nuovi? O serve inventarsi qualcosa di nuovo a livello tattico? Rimpiangere chi non c’è più (Burrai e Brignani) non ha senso. Le scelte sono state compiute e, a quanto risulta, pienamente condivise tra presidente, direttore tecnico e allenatore. È con questo organico che si deve arrivare fino a gennaio e provare ad uscire rapidamente dal tunnel, prima che la tensione prenda il sopravvento e inquini irrimediabilmente l’ambiente. Piccoli, Botturi e Possanzini hanno sempre saputo affrontare bene i (pochi) momenti veramente difficili vissuti nella loro gestione, ad ogni livello: tecnico, emotivo, comunicativo. Lecito, se non doveroso, confidare che riescano anche stavolta nell’impresa. Mantenendo quella compattezza che è stata alla base dei successi del Mantova negli ultimi due anni.





































