Calcio Serie C – Il derby del tifo: Piacenza chiama, Mantova risponderà?

MANTOVA Quest’anno non sono molte le partite capaci di “accendere” la tifoseria mantovana. Nemmeno i derby con le veronesi (Vecomp e Legnago) sono particolarmente sentiti. L’unico match “caldo” è quello col Piacenza, che andrà in scena appunto domenica al Martelli (ore 17.30).
Un assaggio l’abbiamo avuto due settimane fa in Coppa Italia, con un tifo sostenuto e martellante da parte dei sostenitori piacentini. Insomma, da quelle parti ci tengono. E lo stanno confermando in questi giorni. Gli ultras emiliani stanno infatti organizzando la trasferta mantovana. Vogliono esserci e pure in buon numero. Cosa che non è ancora accaduta in questo inizio di stagione: anche il loro ritorno (così come quello dei mantovani) allo stadio si è rivelato limitato e inferiore alle attese. Stavolta non sarà così, o almeno non nelle intenzioni. Gli ultras emiliani hanno già lanciato appelli a ritrovarsi numerosi domenica nel piazzale dello stadio Garilli, per poi muoversi con mezzi propri verso Mantova. Secondo le stime, a presentarsi saranno non meno di 150-200 persone. Un numero modesto in termini assoluti, ma non in quest’epoca così particolare. Basti pensare che i tifosi mantovani presenti domenica scorsa a Gorgonzola erano poco più di un trentina, questa sì una cifra davvero bassa. Il totale dei paganti di Mantova-Giana, unica partita giocata in casa, non ha raggiunto le 1.000 unità. Per non parlare degli abbonamenti che, dopo un inizio incoraggiante, si sono fermati alle 500 tessere o giù di lì. L’assenza degli ultras virgiliani pesa, e non poco. A nulla sono valsi gli appelli lanciati le scorse settimane dal presidente  Masiello, da capitan  Guccione  per riportare allo stadio la parte più calda del tifo biancorosso che, per molteplici ragioni, ha preferito disertare queste prime partite. Anche il ds  Battisti, nell’intervista rilasciata ieri alla  Voce, ha invocato una partecipazione massiccia e «l’aiuto di tutti». Vedremo se i supporter biancorossi, che per tradizione non si sono mai tirati indietro, risponderanno alla chiamata. Anche solo per non essere da meno agli agguerriti sostenitori piacentini.