Calcio Serie C – Mantova, anche i “panchinari” scalpitano

Christian Celesia
Christian Celesia

MANTOVA Nel favoloso gruppo che sta trascinando il Mantova dove nessuno osava sperare, c’è comunque qualche giocatore ancora in cerca di lancio. O di rilancio, o di consacrazione. L’occasione potrebbe presentarsi domenica a Sesto San Giovanni, o magari nel prossimo trittico di partite in una settimana (9-13-17 febbraio con Triestina, Alessandria e Pro Patria), quando ci sarà bisogno di ruotare la rosa. Del resto, già con l’Arzignano mister Possanzini ha schierato dall’inizio due giocatori che da tempo non partivano titolari (anche perchè frenati da infortuni): Maggioni e Bragantini. Chi saranno i prossimi?
Uno dei maggiori indiziati è Cavalli, già subentrato all’acciaccato Redolfi nell’intervallo di Mantova-Arzignano. Redolfi è tornato ad allenarsi solo ieri: ci sarà a Sesto, ma non è detto che giochi. Ecco allora che Cavalli potrebbe partire dall’inizio, cosa che non capita da Atalanta-Mantova del 24 novembre. La partita successiva a quella fu Mantova-Renate, e qui si segnalano altre tre “ultime volte”: quelle di Celesia, Fedel e Monachello. Celesia, addirittura, non ha più messo piede in campo dopo quella gara, complice anche il buon rendimento di Panizzi; Fedel ha giocato uno spezzone col Lumezzane e stop; Monachello è sempre entrato nelle partite successive, ma senza lasciare il segno. Chissà che presto non rivedremo in campo dal primo minuto anche loro.
Chi non parte titolare addirittura da settembre (Giana-Mantova, peraltro l’unica volta per lui) è Debenedetti, uno dei pochi biancorossi a non aver segnato nemmeno un gol. Per l’ex bomber della Primavera del Genoa, l’impatto con il calcio dei grandi si è rivelato più faticoso del previsto. Le ottime prestazioni di Mensah, che ha scalzato pure Monachello dai “titolari intoccabili”, ha fatto il resto relegando Debenedetti ancor più giù nella gerarchia. Ma le qualità, al 20enne attaccante, non mancano di certo, tant’è vero che Possanzini gli concede spesso qualche minuto nei finali di partita, quando magari c’è da tenere alta la squadra per gestire il risultato.
A proposito di giovani ormai specializzati nel ruolo di subentrati, la palma del più incisivo va senza dubbio a Wieser. Il centrocampista altoatesino è partito dall’inizio soltanto in tre occasioni. In compenso è subentrato in quasi tutte le altre partite, dimostrandosi sempre “sul pezzo”. Anche qui vale il discorso fatto per Debenedetti: scalzare uno tra Burrai, Muroni e Trimboli è un’impresa, dunque per Wieser non sarà semplice ritagliarsi spazi più ampi.
Gli acciacchi fisici e una limitata autonomia fanno di Giacomelli il perfetto esempio di giocatore da gettare nella mischia in corso d’opera, così da sparigliare le carte: con l’Arzignano non è servito, ma in tante altre occasioni sì. Attende il suo debutto da titolare anche il neoacquisto Bombagi, e chissà che in futuro non tocchi pure ad Argint, 17enne terzino destro di cui si dice un gran bene. Il campionato è ancora lungo e c’è gloria per tutti. O almeno si spera.