MANTOVA Il “Gatto” è tornato. Il tempo di riempire il bagaglio d’esperienza in quel di Rimini, dove ha potuto riprendere confidenza con quella C che aveva solo assaggiato a Pordenone, ed eccolo di nuovo a Mantova. Dove aveva lasciato il cuore e conquistato i tifosi. Vincenzo Silvestro è pronto. Di più: non vede l’ora di vivere questa sua seconda avventura mantovana.
Innanzitutto bentornato. Con quale spirito affronti questa tua nuova esperienza in biancorosso?
«Con una grande carica e voglia di portare a casa grandi risultati sotto il punto di vista personale e soprattutto di squadra».
Quanto ti ha fatto crescere l’annata a Rimini e in quali aspetti in particolare ti senti migliorato?
«Mi ha fatto crescere e migliorare tanto sotto diversi aspetti. Innanzitutto sul piano della responsabilità, perché siamo stati in una posizione di classifica che non ti dava la possibilità di respirare un attimo, costringendoti a rimanere concentrato al massimo per non perdere punti. Un altro aspetto che mi ha fatto crescere e maturare tanto è stato quello di andare a giocare contro piazze molto calde come Modena, Cesena, Carpi, Vicenza».
Quali ricordi conservi della tua prima annata mantovana?
«Ricordi bellissimi. Uno su tutti la vittoria in casa con il Como nel girone di andata… La curva Te era gremita, è stata un’emozione bellissima! Un altro ricordo è l’applauso finale del Martelli dopo aver perso il campionato. Un gesto bellissimo da parte dei tifosi del Mantova».
Sei un beniamino dei tifosi. Questo ti carica o ti dà più responsabilità?
«Il fatto che i tifosi abbiano approvato il mio ritorno mi ha sicuramente dato una grande carica. Allo stesso tempo, però, sento sulle spalle la responsabilità di non deludere le aspettative del pubblico. Ringrazio tutti i tifosi del Mantova per i tanti messaggi ricevuti in questi giorni. Ce la metterò tutta!».
Che bilancio puoi fare di questa prima settimana di lavoro?
«Premetto che avevo una gran voglia di tornare al campo ad allenarmi con i compagni e sudare insieme a loro. Purtroppo questo maledetto virus ci ha tenuti distanti da tutto ciò, ma finalmente con il sacrifico fatto in questi mesi siamo tornati alla “normalità”. Il bilancio è sicuramente molto positivo: siamo nelle mani di un allenatore molto bravo e di un grande staff».
A proposito di mister Troise: ci dici una sua qualità che ti ha colpito?
«Io mister Troise lo conoscevo già ai tempi della Primavera del Bologna, allenava l’annata più piccola della mia. Ogni tanto sbirciavo e mi accorgevo con quale accuratezza migliorava i minimi dettagli della sua squadra. Questa secondo me è una cosa fondamentale, una qualità che pochi allenatori hanno».
Avevi raggiunto un’intesa straordinaria con Scotto: ti è dispiaciuto non ritrovarlo?
«È vero: due anni fa con Gigi mi trovai veramente bene. D’altronde è un grande giocatore e quindi trovarsi bene con lui non era affatto difficile. So quanto teneva a questi colori e a questa città, quindi sono sicuro che per lui non è stata affatto una scelta facile. Gli auguro il meglio!».
Conoscevi qualcuno dei nuovi compagni? E con chi hai legato in particolare in questi primi giorni?
«Con Rayyan (Baniya, ndr) ho giocato insieme due anni fa. “Guccio” l’ho incrociato parecchie volte da avversario. E poi c’è Leo Mazza, che ritrovo dai tempi della Primavera del Bologna».
Il girone del Mantova è ancora un rebus: cosa ti auguri?
«Secondo me il girone B è il più bello. Ci sono piazze importanti, con una grande storia alle spalle come il Mantova. Staremo a vedere!».
Il Covid resta un’incognita: ti preoccupa?
«Certo che mi preoccupa, non si può rimanere indifferenti di fronte a così tante vite. Prima di essere calciatori professionisti, siamo persone. E siamo pronti ad accettare le decisioni che vengono prese per tutelare la salute di tutti. Ovviamente spero che la situazione migliori e non ci sia più bisogno di interrompere il campionato».
Chiudiamo con l’obiettivo stagionale: dove vuoi arrivare quest’anno, a livello personale e di squadra?
«Sicuramente l’obiettivo principale è mantenere questa categoria tanto sudata e meritatamente conquistata. Quanto a me, ringrazio nuovamente il direttore e la società per avermi dato questa grande possibilità».