Calcio Serie D – Coronavirus, il vicepresidente del Mantova Pecchini: “Abbiamo bisogno di indicazioni”

Gianluca Pecchini
Gianluca Pecchini

MANTOVA L’emergenza coronavirus resta alta in Lombardia (ieri si è registrato il primo caso nel Mantovano) e il ritorno alla normalità sembra allontanarsi. La Regione ha chiesto altri 7 giorni di restrizioni, in sostanza una replica della settimana appena trascorsa. Come in tutti gli altri ambiti, anche in quello sportivo regna l’incertezza, nonostante la volontà espressa nella serata di ieri dal ministro dello sport Vincenzo Spadafora: non è chiaro quando si tornerà a giocare, nè tantomeno quando verranno recuperate le partite rinviate. Anche sul fronte allenamenti si naviga a vista. Il Mantova invoca chiarezza.
 Buon senso e pianificazione – Sono i due concetti su cui si sofferma il vicepresidente biancorosso Gianluca Pecchini. «Parto da due premesse – dice Pecchini – : la prima è che la salute viene prima di tutto; la seconda è che mi rendo conto che le esigenze del calcio non siano in cima alle emergenze del nostro Paese. Tutto vero e condivisibile. Detto questo, credo sia arrivato il momento di conoscere quali siano gli orientamenti delle autorità preposte. Chi è in cabina di regia dovrebbe disporre di dati sufficienti per predisporre un piano A e un piano B, per eliminare quell’incertezza che l’ha fatta da padrona in questi giorni. Una condizione che, da un lato, può essere comprensibile all’esplodere dell’emergenza; ma che, dall’altro lato, con il passare del tempo, dovrebbe lasciar spazio a un quadro più definito». Pecchini entra nel dettaglio: «Diteci cosa succederà – afferma – . È questo che chiediamo. Se non di regole, abbiamo bisogno quantomeno di indicazioni, che almeno ci consentano un’organizzazione dell’attività. Il calcio non è certamente la priorità del momento ma, parlando del Mantova, coinvolge decine di tesserati dalla prima squadra al settore giovanile, per non parlare dei tecnici, dei dipendenti, dei collaboratori e delle famiglie che ci seguono. Da qui la necessità di una regolamentazione, visto che proprio delle regole questo sport ha fatto una prerogativa».
 Nodi irrisolti – In effetti, sempre rimanendo nel nostro orticello, pianificare l’attività sportiva per la prossima settimana (per non parlare di quelle successive) equivale a un esercizio di stile. Vale la pena, in attesa di nuove disposizioni, richiamare il decreto ministeriale diramato lo scorso lunedì. E che almeno consentiva, per la zona gialla della Lombardia (di cui Mantova, per ora, fa parte), “lo svolgimento degli eventi e delle competizioni sportive, nonchè delle sedute di allenamento, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse”.
 Gli allenamenti – Dal decreto di cui sopra, si deduce che le società abbiano facoltà di allenarsi regolarmente, anche utilizzando le famigerate docce, purchè a porte chiuse. Il Mantova, in sostanza, avrebbe potuto lavorare al Martelli ma, forse per non appesantire troppo il terreno di gioco, ha scelto di trasferirsi per una settimana a Nogarole Rocca. Al momento nessuna decisione è stata presa per i prossimi giorni perchè non è chiaro quali saranno le indicazioni da rispettare (da qui l’appello di cui sopra rivolto da Pecchini alle autorità).
 Le partite – Nonostante il via libera a giocare, sia pur a porte chiuse e nelle zone non interessate direttamente dal contagio (Mantova fino all’altroieri era tra queste), la Lega Nazionale Dilettanti ha confermato il rinvio dell’intera giornata in programma domani. Ma quando si riprenderà? Potrebbe essere domenica 8 marzo, magari giocando a porte chiuse. Ma quel giorno il Mantova sarebbe impegnato in Emilia (a Budrio, contro il Mezzolara), una delle regioni più toccate dall’epidemia. E allora non è da escludere, almeno per i biancorossi, un ulteriore rinvio al 22 marzo. O al 15, se si deciderà di sfruttare per i primi recuperi la data inizialmente riservata alla sosta. Come si può notare, ci si muove nel campo delle ipotesi. In attesa di indicazioni dalla Lnd.
 I recuperi – Altro tema spinoso, appunto. Quando verranno giocate le partite rinviate? «Qui davvero ci vorrebbe più chiarezza – spiega Pecchini – . Sarebbe utile sapere se l’intenzione è quella di sfruttare la sosta del 15, istituire turni infrasettimanali o spostare tutto alla fine del campionato. Non è chiara nemmeno la successione delle partite: ricominceremo dalle giornate rinviate o seguiremo il calendario originale? Queste, a mio parere, sono le direttive che ci servono. Personalmente mi auguro che Mantova-Fanfulla e Mantova-Crema si possano recuperare domenica 15 e mercoledì 18 marzo, giorno di Sant’Anselmo, a porte aperte. Altrimenti – conclude con una battuta – chiudiamo in anticipo i campionati e andiamo in C». Può essere un’idea…