Calcio – Gabriele Bellodi e la A col Crotone: “Annata dura, ma che soddisfazione!”

Gabriele Bellodi
Gabriele Bellodi

CROTONE Si aspettava di giocare di più, e lo ammette con composta franchezza. Allo stesso tempo, con altrettanta onestà, riconosce di essere cresciuto sotto tutti i punti di vista. Tanto che non vede l’ora di rimettersi in gioco, possibilmente in Serie B. Stavolta da protagonista. Lui è il mantovano  Gabriele Bellodi, difensore centrale, 20 anni il prossimo 2 settembre, figlio del leggendario ex portiere biancorosso  Mirko. Col Crotone ha appena conquistato la promozione in Serie A, in un’annata già anomala di suo e nella quale ha faticato a trovare spazio.
«Intanto ci tengo a dire che sono orgoglioso di questa promozione – precisa – . È vero, ho giocato poco. Ma è stato un anno difficile per i motivi che sappiamo. Durante il lockdown sono sempre rimasto qui, ad allenarmi in casa. Quando siamo ripartiti, le incognite erano tante ma siamo stati bravissimi a trovare continuità. Mister  Stroppa aveva fatto un gran lavoro prima dello stop: gli automatismi erano perfetti, poteva anche non presentarsi in panchina che sapevamo a memoria cosa fare». A livello personale, dicevamo, Gabriele si aspettava di più: «Ero partito con l’obiettivo di giocare – racconta – , ma è successo poche volte. Però mi sento migliorato, a livello caratteriale, tecnico e tattico. Certo avrei preferito verificare questa crescita sul campo, in partita. Pazienza, è andata così. Il mio obiettivo non cambia: voglio arrivare in Serie A». Del resto, le qualità per emergere le ha dimostrate negli anni: il brillante percorso nelle giovanili del Milan, squadra di cui è tifoso da sempre e che lo ha blindato fino al 2023; l’ottima prima annata in C con l’Olbia, nella quale è stato nominato miglior 2000 tra i professionisti e miglior under della Lega Pro; l’irresistibile ascesa in azzurro dall’Under 16 all’Under 19 che l’ha portato a disputare due Europei (U17 e U19) e i Giochi del Mediterraneo. «Ora – dice – punto all’Under 21 e un giorno chissà…». Su di lui ha messo gli occhi il Cagliari, che vorrebbe strapparlo al Milan.
Gabriele ha le idee chiare sul futuro: «Vorrei rimanere in Serie B, ma giocando di più. Sono pronto a mettermi alla prova, anzi non vedo l’ora». Tra le sue fortune il poter contare sul sostegno e i consigli di una famiglia molto unita: «Mio papà – racconta – mi dice di stare tranquillo e che ho tutto il tempo per emergere. Anche mamma  Tamara, mia sorella  Margherita e la mia ragazza  Giada mi seguono con grande partecipazione». E il Milan? «Quando andavo a scuola e passavo davanti a San Siro mi dicevo: chissà se un giorno sarà la mia casa… Quel sogno è ancora nel cassetto. Un giorno vorrei aprirlo».