Calcio Serie C – Bocalon: “Il Mantova mi ha voluto, ripagherò la fiducia”

Battisti e Bocalon
Battisti e Bocalon

MANTOVA Eccolo qui, Riccardo Bocalon. Cercato e fortemente voluto dal Mantova, racconta di aver sposato subito la causa biancorossa, raccogliendo l’ennesima sfida di una carriera di tutto rispetto. A lui il compito di risollevare, con i gol ma anche il carisma e l’esperienza, le sorti di una squadra che fatica a raddrizzare una stagione nata storta. Trentaquattro anni il prossimo 3 marzo (stesso giorno di Monachello, che però ne farà 29), Bocalon può vantare oltre 150 presenze in Serie B e più di 260 in C, per un bottino di 130 gol o giù di lì in totale. È soprannominato il “Doge di Venezia” («ne vado orgoglioso visto che ho moglie e figlia veneziane e lì sono nato») e col Mantova ha firmato un contratto di due anni e mezzo.
«Dal primo momento in cui mi hanno contattato – racconta – mi sono sentito voluto. Un calciatore vive di sensazioni e io col Mantova ho avvertito da subito buone vibrazioni. Voglio ringraziare il Trento, per cui ho dato il massimo fino all’ultima partita (domenica scorsa ha pure segnato, ndr). Ne approfitto per precisare che non ho avuto contrasti con Tedino (l’allenatore del Trento, ndr), che anzi più di una volta mi ha schierato capitano. Però se sono qui è perchè il Mantova mi ha corteggiato facendomi sentire importante, mentre dall’altra parte non mi è mai stato chiesto espressamente di rimanere». Dunque, l’Acm. «Mi sento motivato come non mai – afferma – . Entro in punta di piedi ma con l’entuasiasmo di chi, nonostante l’età, vuole ancora migliorarsi. Il Mantova rappresenta una nuova sfida per me. Ho già avuto modo di allenarmi coi nuovi compagni e devo dire che ho trovato un gruppo sano. Non ci sono mele marce. In questo gruppo, oltre al mio entusiasmo, voglio portare la mia esperienza». Intenzioni nobilissime, ma società e i tifosi si aspettano soprattutto i gol. «Ne sono consapevole – ribatte lui – e cercherò di ripagare la fiducia concessami. Da attaccante mi piace segnare, poi è ovvio che il ruolo può essere interpretato in vari modi. Nella mia carriera ho fatto di tutto e di più, sono a completa disposizione del mister». Corrent, appunto. Bocalon spende belle parole anche per lui: «Il Mantova ha un’identità di gioco, è una squadra che manovra palla a terra. Qui si vede la mano dell’allenatore, che si ispira a tecnici come Dionisi e Zanetti, con i quali ho lavorato e mi sono trovato bene».
Il “Doge” cita due ex attaccanti biancorossi che ha contattato per avere consigli sulla nuova destinazione virgiliana: «Parlo di Altinier e Godeas, con i quali ho giocato e che considero dei punti di riferimento, non solo a livello calcistico ma anche umano. Entrambi mi hanno parlato bene di Mantova e io di loro mi fido».
Infine, un consiglio ai naviganti: «Siamo in un girone difficile e competitivo, dove società che hanno speso tanto si ritrovano a lottare per la salvezza. È un campionato che va vissuto di giornata in giornata, senza mai perdere l’equilibrio. Che si vinca o che si perda. È questo, secondo me, il modo più corretto per gestire le varie fasi di una stagione». Di questo suggerimento il Mantova, considerati gli alti e bassi dell’ultimo periodo, dovrà far tesoro. Bocalon debutterà già sabato con la Pro Patria. Con una nuova maglia sì, ma pronto a ripartire come pochi giorni fa ha lasciato il Trento: segnando.