MANTOVA – Non è armata, ma funziona lo stesso egregiamente, almeno sinora, la guardia giurata che ha preso servizio in Galleria Ferri. Una prestazione per la quale gli stessi condòmini si sono autotassati per una cifra considerevole, 4mila euro, ma ne valeva la pena: la situazione, specie dopo la scorribanda rissosa del 15 ottobre, costata il provvedimento del Daspo per sei ragazzi (cinque minorenni e un maggiorenne) si è tranquillizzata. O almeno così sembra.
La decisione di munirsi in proprio di un deterrente contro indisponenti frequentatori stanziali della Galleria è stata concordata con le autorità: in primis con il Comune, a seguito di un confronto con il sindaco Mattia Palazzi e l’assessore alla sicurezza Iacopo Rebecchi; ma anche con la Prefettura e la Questura, che hanno chiesto interventi più frequenti delle forze dell’ordine.
Il servizio di Security riesce a coprire l’arco temporale più critico, ma soprattutto la fascia oraria in cui le presenze delle pattuglie delle forze dell’ordine sono meno incisive. Tre ore ogni giorno, dalle 15 alle 18, e solo qualche parola ai ragazzi, che stazionano sulle soglie del condominio o sui gradini dei negozi, bastano a farli allontanare. «È stata una decisione utile – spiega uno dei condòmini – presa in una logica collaborativa con le istituzioni. Il periodo di prova durerà per tutto il mese di dicembre. Poi vedremo il da farsi».
Non è la prima volta, del resto, che in Galleria Ferri si decide di ricorrere ai “vigilantes”, che anche in passato avevano dato risultati positivi per il ripristino di uno stato di ordine. Resta la consapevolezza che anche in altre parti del centro storico la “tregua” con le baby gang e i balordi in generale è spesso durata poco. Ma nel caso la determinazione dei residenti è per risolvere l’antipatico problema in via definitiva, costi quel che costi.