Rugby Serie A Elite – Viadana, la nuova arma è la touche

    VIADANA Le due vittorie del Viadana con Rovigo e Valorugby hanno fatto brillare gli occhi al popolo giallonero a cui non sono sfuggiti gli ampi passi avanti fatti in una delle fonti principali del gioco: la touche. «Wagenpfeil e Boschetti sono davvero forti – sottolinea Mariano Castany che sono i nostri line leaders. Lavoriamo molto sulle singole abilità e loro hanno già ottimi skills, ma continuando a lavorare il risultato sul campo ne trae beneficio. Noi possiamo dare l’interpretazione che vogliamo, ma alla base c’è la velocità e la qualità del loro movimento quando si va in aria a prendere l’ovale. Con Reggio siamo andati davvero bene. Sapevamo che sarebbe stata una delle chiavi più efficaci per vincere la partita anche perché nelle ultime tre Valorugby aveva rubato 17 touche, perciò non sarebbe stato semplice, quindi abbiamo svolto un lavoro specifico per questa sfida provando diverse soluzioni». Bene anche Luccardi al rientro al tallonaggio: «Un’opzione in più oltre a Dorronsoro che ha giocato finora». Ignacio Dorronsoro è giunto a Viadana come terza linea, poi, come fatto in precedenza con Ribaldi, c’è stato un cambio di ruolo frutto di lavoro e abnegazione con punto d’arrivo a tallonatore. Lo stesso Dorronsoro torna sulla partita con Valorugby. «Abbiamo iniziato molto bene e poi abbiamo mantenuto alto alto il livello del nostro rugby e con una grande difesa che non ha mollato niente. Il pacchetto è un punto forte del Reggio, ma abbiamo dimostrato che lo è anche il nostro: abbiamo vinto la battaglia lì davanti. 48 a 0, risultato importante? Non ci aspettavamo nulla di diverso perché il nostro obiettivo è vincere lo scudetto!». Dopo otto mesi dall’infortunio ha fatto – applauditissimo – il suo rientro in campo il tallonatore Matteo Luccardi. «E’ l’ottava stagione nel massimo campionato per me – spiega il tallonatore ex Calvisano – eppure rientrare è stata un’emozione fortissima anche perché era una partita di vertice e si giocava davanti al nostro pubblico. E’ stato tutto perfetto, la prestazione della squadra e il risultato, quale occasione migliore per tornare in campo?». L’infortunio risale alla finale scudetto: «Sì, il percorso di riabilitazione e preparazione ti fa capire che si può essere fondamentali anche fuori dal campo. In questo periodo ho beneficiato molto della coesione di questo gruppo, capace di infondere forza e aiuto morale, fino poi alla partita di sabato che ha chiuso il cerchio». La touche è cresciuta molto, quale lavoro c’è alla base di questo miglioramento? «È vero, è diventata uno dei nostri punti forti, ma è un percorso iniziato già dalla stagione scorsa quando sono arrivato, con un lavoro di grande spessore impostato da Mariano Castany puntato non solo sui meriti tecnici, ma anche sulla responsabilizzazione dei singoli giocatori e ha creato un sistema in grado di adattarsi alle difficoltà; un duro lavoro che ha portato a risultati importanti col merito da dividere equamente tra giocatori e staff». Il suo reintegro potrebbe essere una sorta di nuova opzione, come un nuovo giocatore acquisito dal mercato… «Da un lato sono consapevole di avere qualcosa da dare a questa squadra, ma va considerato che questo gruppo sta bene e ha fornito ottime prestazioni. Il mio reinserimento può aumentare quella che è la competizione all’interno del ruolo. Tutti vogliamo il posto in squadra e questo ci spinge a migliorare sempre nel rispetto di un gruppo sano e unito che favorisce la crescita in queste situazioni».