MANTOVA L’ultima volta si erano visti in occasione di un incontro organizzato dal Comune di Curtatone, prima che Giuseppe De Donno intraprendesse la sua nuova attività fuori dal reparto di Pneumologia del Poma. L’ultima uscita dell’ex primario nelle vesti di medico dell’ospedale mantovano. “Ho sempre continuato a seguirlo, anche successivamente”, ha dichiarato Raffaello Stradoni, direttore generale dell’Asst di Mantova, “a dire il vero pensavo che il periodo più brutto fosse passato. Avevo visto le file di persone fuori da via Trento che volevano essere seguite da lui come medico di famiglia. Sapevo che si era inserito bene in questa sua nuova attività. Era contento e viveva una situazione con meno stress”. L’ospedale oggi diramerà un comunicato ufficiale, intanto Stradoni ci tiene a sgombrare il campo da eventuali polemiche. “La sua uscita dal Poma è stata una scelta volontaria”, continua Stradoni, “non è mai andato via in disaccordo con noi. Anzi, avevamo concordato tutto creando un percorso di uscita insieme. Il suo reparto? Gli volevano tutti bene, anche nei momenti di maggiore difficoltà nessuno lo ha mai abbandonato”. Il pensiero corre, inevitabilmente, al Covid e al plasma iperimmune, la grande battaglia del dottor De Donno fin dalle prime settimane dallo scoppio della pandemia. “Quello dell’emergenza sanitaria è stato un periodo tremendo nel quale De Donno ha dato il meglio di sé”, prosegue il Direttore generale, “ha combattuto per un’idea che riteneva giusta. D’altronde senza plasma non ci sono gli anticorpi monoclonali. Quello del primario solo per metà è un lavoro clinico, per l’altra metà è un’attività stressante di responsabilità organizzative e di rapporti burocratici e amministrativi. Non ce la faceva più e aveva preferito tornare a un’attività professionale meno eroica ma comunque fortemente legata al territorio”. Quando è stato raggiunto dalla notizia della morte dell’ex primario, per Stradoni è stata una vera e propria “doccia fredda”. “Per tutti era la classica brava persona, onesta, capace, competente e appassionata”, conclude il suo ricordo il Direttore generale.
“Una vita oltre il cielo”. È la frase rimasta sullo stato personale di WhatsApp di Giuseppe De Donno con un’immagine del mare e un cuore di colore azzurro. Parole e foto che danno il senso dell’infinito.