Castelbelforte – Dagli altoparlanti dello stadio l’invito a “stare a casa”

CASTELBELFORTE Non sarà una guerra, ma sembra di starci. E così ogni comunità prova ad adottare tutte le precauzioni e raccomandazioni utili al contenimento dei contagi, anche in maniera più o meno folcloristica. Magari per esorcizzare la comprensibile paura. A Castelbelforte, ogni sera poco prima delle 19.30 gli altoparlanti dello stadio comunale invitano la cittadinanza, con un messaggio a tutto volume, a rimanere in casa per l’emergenza Coronavirus: «Si invitano tutti a uscire solo per andare al supermercato o in farmacia, nel rispetto delle norme anticontagio, con la mascherina e mantenendo la distanza di un metro. Se qualcuno ha sintomi influenzali, febbre o tosse, deve rimanere in casa, non deve assolutamente recarsi in ospedale, e deve avvisare telefonicamente il medico curante. Chi ha sintomi sospetti, è invitato a mettersi in quarantena fiduciaria per 14 giorni, insieme ai suoi familiari». Lo speaker è Alessio Saggiorato, uno dei responsabili organizzativi dell’Union Team, la squadra di calcio locale che milita nel campionato di Seconda categoria. «L’idea è nata mercoledì scorso, quando nonostante i continui richiami a stare in casa, ho notato che c’erano ancora troppe persone che se ne andavano in giro in gruppo per le strade secondarie del paese – racconta Saggiorato -. Ho così contattato il sindaco  Massimiliano Gazzani  per chiedergli se era possibile diffondere delle raccomandazioni in salsa goliardica prima dell’ora di cena utilizzando gli altoparlanti del nostro campo sportivo, e dopo l’ok sono partito con questa breve “diretta” serale». Spesso per stemperare la tensione i messaggi vengono diffusi in dialetto (non prettamente mantovano, visto che Castelbelforte, come tutti i paesi di confine, risente dell’influenza veronese), magari anticipati da momenti solenni come l’Inno di Mameli, il Silenzio o la Preghiera del Bersagliere. Qualche sera fa è stato mandato in onda “Sta a ca tua”, l’appello, sempre in rigoroso dialetto, del rapper mantovano “Quel dal formai”. Così, per strappare un sorriso in un momento complicato. L’iniziativa fa seguito, anche in termini di orario, a quella del campanaro  Massimo Righetti  e di altri suoi compaesani – dalla Voce raccontata nell’edizione di ieri – che alle 19 in punto suona le campane della chiesa per infondere coraggio e speranza alla comunità.

MATTEO VINCENZI