Dalle canzoni sul balcone ai giochi da tavolo: ecco come superare il lockdown

MANTOVA – Un mese e mezzo di clausura forzata ha messo in moto diversi tentativi – più o meno folcloristici – per esorcizzare la solitudine e soprattutto la paura da Coronavirus. In principio c’era chi si affacciava dai balconi per intonare l’Inno di Mameli, ma anche le canzoni della tradizione popolare italiana come Il mondo, Nel blu dipinto di blu, ‘O sole mio e L’Italiano. Contemporaneamente ecco apparire le bandiere tricolori da condomini e abitazioni e gli arcobaleni affiancati dalla scritta “andrà tutto bene” dipinti dai bambini su lenzuola appese alle finestre o ai cancelli delle case. Un’idea di alcune mamme per reagire con ottimismo all’emergenza Covid-19. Su ogni lenzuolo, decorato di mani e cuori, ci sono i nomi dei bambini che lo hanno realizzato. Un modo per ingannare il tempo del #iorestoacasa e trasmettere un messaggio di speranza. Tra le iniziative c’è anche quella promossa dalla Voce, che all’interno del giornale dedica due pagine ai disegni dei bambini. E d’altronde chi meglio di loro per lanciare un’onda di positività. Fino a qualche settimana fa il loro tempo era scandito dalla scuola, dalle attività sportive e dagli amici, ma ora che non è possibile molti genitori hanno sanamente scelto di far riscoprire loro il focolare, ricorrendo il meno possibile alla tecnologia. In famiglia si gioca a carte, dama, scacchi. Qualcuno ha riscoperto i vecchi giochi da tavolo come il Monopoly, Risiko o Indovina chi? Tra gli hobby che favoriscono un miglioramento dello stato di benessere rientrano anche la cura del giardino e la coltivazione dell’orto. Fare giardinaggio con i bambini permette di educarli al rispetto della natura. Quella natura che si sta riappropriando dei suoi spazi, come insegna la presenza di caprioli a Rivarolo Mantovano o di ibis sacri nelle campagne di Villimpenta e Roncoferraro. Piccoli cambi di abitudini tramutatisi in qualcosa di costruttivo, che potrebbero fungere da impulso per rivalutare l’essenziale, quando finalmente finirà l’incubo arrivato dall’Oriente. Il nostro stile di vita sta già cambiando e l’emergenza determinata dal Coronavirus può portarci, d’altra parte, a riapprezzare quegli aspetti semplici del quotidiano – finora troppo trascurati – della nostra esistenza. La batosta che abbiamo preso è enorme. Forse capiremo quanto è importante scambiarci due parole, dedicando più tempo alla vita vera rispetto al mondo virtuale che passa dai nostri smartphone o sui social. Di sicuro questa situazione creerà un vissuto generazionale.
Matteo Vincenzi