La crisi dentro l’uovo di Pasqua: crollo delle vendite attorno al 30/40 per cento

MANTOVA – Quella che l’Italia si sta apprestando a vivere è, molto probabilmente, la Pasqua più strana dal dopoguerra ad oggi, non fosse altro perché, a differenza del famoso adagio, quest’anno non si festeggerà con chi si vuole, ma con chi si sta condividendo la quarantena. Una Pasqua strana anche nella gastronomia, in particolar modo per i dolci.
Si registra, infatti, un crollo delle vendite delle uova di cioccolato: il segno meno oscilla tra il 30 e il 40% rispetto allo scorso anno.
Un calo delle richieste evidente anche nei supermercati, dove rispetto agli anni scorsi, è ora molto più facile trovare uova pasquali, in alcuni casi con prezzi assottigliati.
Se crolla la vendita delle uova di cioccolata, per la Uif (Unione Italiana Food) c’è stato un aumento esponenziale della richiesta e del consumo di uova… di gallina: un più 45 per cento rappresentato dal ritorno della cucina fatta a mano tra dolci, pane e pizza. Il trend si riflette precisamente anche a Mantova e provincia.
Ma per un dolce pasquale in difficoltà, ce n’è uno che tiene botta in maniera più che egregia: la colomba. “Un lieve calo si nota – spiega Luca Artioli, giovane panificatore e titolare della Panart -, ma il lavoro fortunatamente non manca. Come per i panettoni, io propongo varie rivisitazioni delle colombe, come pistacchio, cioccolato bianco, cioccolato fondente, fino ad assecondare le stravaganti fantasie dei clienti: questa è una scelta che, in un momento del genere, sta premiando. È un continuo fare consegne a domicilio in vista di Pasqua e Pasquetta”.
Anche per un’eccellenza del dolce made in Mantova come Antoniazzi il lavoro, in modalità delivery, non manca: “Avevamo altre idee per questa Pasqua – spiegano dalla sede centrale di Bagnolo San Vito – poi è arrivato il lockdown; ci siamo subito attivati per sanificare i locali, cosa che facciamo ancora una volta a settimana, per mettere in sicurezza i nostri lavoratori. Poi una forte comunicazione tra social e televisione per promuovere le consegne a domicilio. La cosa è stata recepita, anche perché siamo in giro con dieci mezzi tra le province di Verona, Mantova, Modena e Bologna”.
Tanto lavoro su commissione, tra omaggi e pacchi aziendali, tutto per lo più con la consegna a domicilio; ma non manca anche la solidarietà, con delle consegne speciali al “Poma”, piccoli gesti dolci (in tutti i sensi) per dire grazie agli operatori sanitari per ciò che stanno facendo.
Federico Bonati