Manodopera nei campi, Confagricoltura Mantova chiama a raccolta il mondo politico mantovano

MANTOVA Confagricoltura Mantova, tramite una lettera inviata ai principali esponenti del
territorio, ha chiamato a raccolta il mondo politico mantovano sul fondamentale
tema della manodopera nei campi, messa in grande crisi dalle restrizioni
sanitarie dovute all’emergenza Covid-19, chiedendo di inserire questa criticità in
cima alla lista delle priorità delle agende dei vari partiti. «Ogni anno in provincia
di Mantova – spiega il presidente Alberto Cortesi – vengono impiegati circa 4.000
lavoratori stagionali, in gran parte in arrivo da Marocco, India e Romania. Per
molte aziende infatti, specializzate nel settore dell’ortofrutta, si avvicina il
periodo della raccolta, il più delicato e prezioso dell’anno, quello che consentirà
loro di ottenere reddito dal lavoro iniziato mesi addietro. Il rischio concreto che
corriamo è quello di non veder più arrivare queste figure professionali, con
conseguente enorme difficoltà per le nostre aziende nel portare a termine le
abituali operazioni di raccolta dei prodotti».
Diverse le soluzioni proposte da Confagricoltura, a partire dall’idea di far lavorare
nelle campagne chi, attualmente, percepisca il reddito di cittadinanza: «Una
proposta certamente forte – prosegue Cortesi – ma che in questo momento
riteniamo sia assolutamente in linea con l’urgenza delle misure che vanno prese.
Da parte dell’Inps abbiamo trovato riscontri positivi, e anche numerose forze
politiche stanno esprimendo il proprio consenso all’idea. Auspichiamo possano
esserci novità a breve». Altre risposte concrete sarebbero poi la reintroduzione
dello strumento voucher e la possibilità di organizzare voli aerei dedicati, dai
paesi extracomunitari: «I voucher sarebbero un sistema agile e snello per poter
regolarizzare lavoratori. I sindacati si sono schierati contro questa proposta, e
anche dalla Commissione Bilancio del Senato per ora è arrivato un no, ma noi la
rilanciamo a gran voce, con l’intento non di distruggere la contrattazione, come
qualcuno erroneamente vorrebbe far credere, ma di dare una mano alle nostre
aziende e a tutto il sistema Paese, per un periodo per di più transitorio. Quanto
ai voli invece, sono già stati annunciati dalla Gran Bretagna. Permetterebbero di
far arrivare in tempi brevi un gran numero di lavoratori».