Acerbi, il viaggio come apertura mentale

MANTOVA Un Flash d’Arte speciale quello che si è svolto ieri mattina presso Mantova Collezioni Antiche, in Palazzo San Sebastiano: l’incontro, infatti è stato interamente dedicato alla figura dalle molteplici sfaccettature (che si potrebbero riassumere con il Contengo moltitudini di Walt Whitman) di Giuseppe Acerbi, cui è dedicata la collezione egizia del Maca. Nonché il premio letterario nato tra il 1992 e il 1993 a Castel Goffredo, paese d’origine di Acerbi, del quale sono ricorsi il 3 maggio i 250 anni dalla nascita, come precisato dalla direttrice dei musei civici di Mantova Veronica Ghizzi, che ha aperto gli interventi. A tracciare il personaggio come precursore dei tempi anche in merito alla nascita del Premio Letterario Acerbi è stata la presidente dell’Associazione Acerbi di Castel Goffredo Simona Cappellari. Viaggiatore, amante della letteratura, della musica e delle scienze naturali Acerbi a soli 26 anni giunge via terra a Capo Nord, compiendo una delle sue spedizioni più note. Diventa Console Generale d’Austria in Egitto nel 1825. Dai suoi viaggi si può evincere che tipo visitatore sia: Acerbi, infatti, si interessa di vari aspetti dei territori da lui perlustrati: quello economico, sociale, politico, umano. Gli preme gettare su un un taccuino subito le prime impressioni circa ciascuna tappa da lui raggiunta, per poi approfondirne la conoscenza. Soprattutto Acerbi ritiene che il viaggio permetta di spogliarsi dei pregiudizi. Interpretazione della realtà che sta anche alla base del Premio Acerbi, una rassegna che ha letterariamente esplorato Europa e buona parte del mondo, senza limitare i propri confini, che con la pubblicazione “Quaderni” promuove le maggiori testimonianze di letteratura straniera e che, attraverso gli incontri nelle scuole, cerca di diffondere tale approccio culturale alle giovani generazioni. La curatrice della sezione Acerbi del Maca Daniela Picchi ha posto il luce la grande precisione e capacità di Acerbi nel prepararsi ad affrontare un compito come quello di console generale in Egitto, che lo porta a riorganizzare ampiamente le strutture presso cui lavora. E a promuovere con forza la spedizione franco toscana che giunge in Egitto nel 1828, unendosi alle ricerche degli archeologi Jean François Champollion e Ippolito Rosellini, diffondendo le loro scoperte tramite la rivista “La Biblioteca italiana”, da lui diretta. Acerbi si sposta in molte città egizie, acquistando sul posto elementi di grande rilevanza, che vanno ora a comporre la collezione del Maca. Le numerose carte compilate dal diplomatico sono conservate alla Teresiana. Il prossimo appuntamento si terrà mercoledì alle 18.
Ilaria Perfetti