Agricoltori mantovani: andremo dal Papa

MANTOVA Avevano detto che sarebbero scesi a Roma, e la promessa è stata mantenuta. In un turbine di bandiere tricolore erano tanti gli agricoltori presenti ieri presso piazza Bocca della Verità. «Questa lotta la facciamo anche per il tuo futuro!», «Il nostro cibo non si tocca», «Si, al vero Made in Italy; no, alle farine di grillo; no, ai contributi per lasciare i campi incolti; no, all’aumento del gasolio», «Ho portato cibo per tre generazioni e ancora non mi fermo», si leggeva nelle tante scritte appese ai lati della rumorosa protesta.
«Qui saremo circa un migliaio – spiega Paolo Giarretta, imprenditore agricolo di Roncoferraro e responsabile Lombardia Cra (Comitati riuniti agricoli) – ci stiamo spostando verso il centro e domani andremo dal Santo Padre. Non ci nascondiamo: siamo preoccupati e agitati, perché ci troviamo davanti a un problema che mette tutti in difficoltà, un disastro. Speriamo che, sia il ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida, ma anche la Meloni, ci vogliano ricevere il prima possibile: che ci dicano che cosa vogliono fare».
E continua: «Sentiamo il supporto della gente comune, erano in tanti i cittadini presenti oggi (ieri ndr): a noi agricoltori ci hanno “calato” il latte a 40 centesimi al litro, e lo vedi in vendita nei supermercati a tre euro. In concomitanza, sta entrando il latte dalla Germania a 37-38 centesimi. Noi, in stalla mantovana/lombarda siamo a 44-45 centesimi. Stiamo lavorando sotto il costo: l’alimentazione di una stalla costa circa 50 centesimi al litro di latte. Produciamo in perdita, perché i cereali sono cresciuti, la luce e il gasolio, idem». E conclude: «A queste condizioni chiediamo che venga fissato un prezzo fisso di vendita del latte, minimo a 50 centesimi al litro: se è di più, meglio».