Ancora freddo nel fine settimana. Temperature sotto media di almeno 5 gradi fino a martedì

MANTOVA Il flusso di correnti orientali che sta determinando una prima metà di marzo a tratti invernale non si attenuerà tanto presto. Già oggi l’Italia sarà raggiunta da un nuovo flusso di aria fredda di origine russa che per tutto il fine settimana manterrà le temperature notevolmente al di sotto delle medie. Al soffio della bora si affiancheranno oggi più nubi: avvertiremo di conseguenza più freddo rispetto ai giorni scorsi con una temperatura massima non superiore ai 10 gradi. Dalla serata il cielo si rasserenerà progressivamente e la bora tenderà a cessare. Le temperature scenderanno quindi in misura notevole portandosi nella notte a diversi gradi sotto zero, un po’ come accaduto durante la settimana.
Ci aspettano quindi un sabato e una domenica ben soleggiati ma decisamente freddi, ovvero con minime negative (fino a -4°) e temperature diurne entro i 10 gradi. Sono valori invernali e che decreteranno una prima metà di marzo più fredda della seconda metà di febbraio.
Il tempo accennerà ad un parziale riscaldamento solo a partire da martedì prossimo: solo allora il flusso orientale verrà meno, sostituito da correnti nettamente più miti di stampo mediterraneo. Da mercoledì cesseranno quindi le gelate notturne e le temperature diurne si porteranno attorno ai 15/16 gradi.
Di sicuro la situazione prevista negherà le piogge al nord Italia per almeno un’altra decina di giorni. Solo dalla fine della prossima settimana potrebbero maturare le condizioni per il tanto agognato ritorno delle precipitazioni, anche se il ritorno di piogge abbondanti sull’Italia settentrionali appare quanto mai lontano.
Di sicuro marzo è ad oggi uno dei cinque più freddi degli ultimi trent’anni. Dall’inizio del secolo il marzo complessivamente più freddo è stato quello del 2013. A Mantova la temperatura media mensile fu di 7,7 gradi, un dato molto diverso rispetto ai 12,5° del marzo 2012, eccezionalmente caldo (la media statistica mensile è in città di 9,3°). Al momento il freddo non preoccupa perché le fioriture degli alberi da frutto non sono ancora iniziate. Se le attuali temperature si fossero presentate attorno al 25 di marzo avrebbero certamente causato danni seri all’agricoltura.
A destare preoccupazione è semmai il prolungamento della siccità. La carenza tardo-invernale di piogge e di neve è diventata del resto quasi una costante del clima degli ultimi dieci anni. Dalla metà di novembre ad oggi sono scesi nel mantovano solo un’ottantina di millimetri sui 220 previsti dalla media in questo periodo. L’anno scorso non andò diversamente: le prime piogge vere arrivano solo attorno al 10 di aprile. Anche nel 2020 l’intero mese di marzo e quasi tutto aprile non videro cadere una sola goccia di pioggia in tutta la provincia. Il 14 aprile ci fu addirittura una bufera di polvere, evento rarissimo in Valpadana.
Pure nel 2019 e nel 2018 (per non parlare del 2017) tra gennaio e aprile tutta la Valpadana vide una situazione meteo di forte aridità, tanto che attorno alla metà di aprile non avevamo ancora raggiunto i 100 millimetri d’acqua caduta da gennaio rispetto ai 200 della media.
Alessandro Azzoni