Antimafia: stop dalla prefettura a 4 società mantovane

La sede della prefettura di Mantova

MANTOVA Prosegue l’intensa attività del Gruppo interforze antimafia della prefettura di Mantova per prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico e produttivo del territorio virgiliano. In tale contesto il prefetto Gerlando Iorio ha disposto l’adozione di quattro provvedimenti antimafia nei confronti di società attive a Mantova e San Giovanni del Dosso. Nello specifico, sono state adottate tre interdittive antimafia nei confronti di altrettante società operanti nei settori della ristorazione (nel capoluogo), dell’edilizia e del commercio al dettaglio (a San Giovanni). L’interdittiva ha l’effetto di limitare la capacità giuridica della società destinataria, impedendole di avere rapporti con la pubblica amministrazione. Un quarto provvedimento attiene invece alle “misure di collaborazione preventiva”, il primo adottato in provincia di Mantova, ed emesso nei confronti di società operanti nel settore della ristorazione. Tale misura di prevenzione collaborativa è stata introdotta nel codice antimafia dal decreto legge 152/2021 e costituisce uno strumento che consente al prefetto di poter intervenire nei casi in cui l’influenza delle consorterie mafiose nel tessuto produttivo e imprenditoriale risulti solo occasionale. La ditta destinataria del provvedimento sarà infatti sottoposta ad un periodo di vigilanza di un anno, nell’arco del quale potranno essere adottate dall’autorità prefettizia prescrizioni finalizzate al controllo “attivo” dell’impresa, che si sostanziano in misure organizzative e gestionali, nonché in obblighi di comunicazione al Gruppo interforze antimafia (Gia) di una serie di atti, anche di natura bancaria. Si tratta di un nuovo modello collaborativo con il mondo produttivo che porta a modulare l’afflittività della misura preventiva antimafia in relazione all’effettivo grado di compromissione dell’impresa rispetto al contesto criminale. Al termine del periodo di osservazione, il prefetto valuterà il rilascio dell’informazione antimafia liberatoria, laddove si accerti l’assenza effettiva di infiltrazione mafiosa. I provvedimenti costituiscono risultato tangibile dell’impegno e del ruolo proattivo assunti dalla prefettura e dal Gruppo interforze antimafia, composto dai rappresentanti delle forze dell’ordine e dalla Direzione investigativa antimafia di Brescia, per assicurare la legalità nel tessuto produttivo locale, anche in collaborazione con i rappresentanti delle categorie produttive e delle stazioni appaltanti. Tale impegno si è intensificato in occasione della delicata fase di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), per scongiurare il rischio che l’ingente disponibilità di fondi pubblici in ambito territoriale, in correlazione con i ristretti tempi di gestione assegnati dalla legge e l’inevitabile limitatezza delle risorse umane disponibili, possano stimolare gli appetiti delle consorterie criminali e configurare il pericolo che interessi non pienamente legali si insinuino nelle procedure di erogazione dei fondi. Ed è proprio con questo fine che il prefetto di Mantova, lo scorso 8 luglio, ha sottoscritto con i sindaci dei comuni interessati le “Linee guida per l’attuazione delle progettualità del Pnrr” e ha istituito l’Osservatorio permanente sull’attuazione del Pnrr, composto dai responsabili delle Stazioni uniche appaltanti (Sua) e delle Centrali uniche di committenza (Cuc) presenti sul territorio provinciale, oltre che della Stazione appaltante del Comune di Mantova. L’Osservatorio, oltre a favorire l’implementazione di una rete territoriale di interscambio informativo tra i rappresentanti Sua e Cuc, che consenta di realizzare in maniera efficace, tempestiva e trasparente i progetti finanziati con i fondi del Pnrr, definisce un sistema “early warning” dei pericoli di infiltrazione della criminalità organizzata nell’esecuzione delle progettualità del Piano, attraverso l’interlocuzione con il Gruppo interforze antimafia, e allo scopo adeguatamente potenziato, anche al fine di individuare le situazioni maggiormente meritevoli di attenzione sotto il profilo antimafia, selezionando le aree, le materie e le attività che necessitano di mirate indagini. Il dispositivo, immediatamente operativo, ha già consentito al citato Osservatorio di intercettare le prime situazioni – riconducibili all’attuazione delle progettualità del Pnrr – meritevoli di attenzione sotto il profilo della verifica antimafia, attualmente al vaglio dei rappresentanti delle forze di polizia all’interno del Gia.