Ats conferma la linea dura: per i camici No Vax terzo (e ultimo) richiamo

MANTOVA Ats Val Padana conferma la linea dura nei confronti dei camici No Vax che hanno fatto ricorso al Tar contro l’agenzia territoriale che comprende Mantova e Cremona, e lo fa con un comunicato ufficiale diffuso ieri in cui viene sottolineato il parere, sebbene non definitivo, dei giudici amministrativi che avrebbero “evidenziato che non sembrano prive di rilievo le eccezioni preliminari presentate dalle amministrazioni opponenti – che incidono sull’ammissibilità delle questioni di costituzionalità – aggiungendo inoltre che non sembrano esserci i presupposti per l’ammissibilità del ricorso collettivo e cumulativo”. Ats Val Padana ha inizialmente rintracciato tutti quegli operatori sanitari che non si sono sottoposti alla vaccinazione anti Covid-19 spedendo circa 3.400 lettere a operatori sanitari non vaccinati, cui sono seguite oltre 2.000 comunicazioni con un secondo invito “formale”. A seguito di queste azioni, numerosi operatori hanno aderito alla campagna vaccinale; altri hanno fornito idonea documentazione attestante l’impossibilità di sottoporsi alla vaccinazione. Attualmente è in corso il completamento dell’istruttoria relativa a circa 1.500 posizioni, per le quali è prevista, già nei prossimi giorni, un’ulteriore trasmissione di atti di accertamento; con questi viene comunicata ai destinatari l’accertata inadempienza rispetto all’obbligo vaccinale. Lo scorso 14 luglio si è tenuta un’udienza davanti al Tar di Brescia per la discussione della domanda cautelare promossa da circa 300 ricorrenti di Ats Val Padana, Brescia, Bergamo e Montagna, tra i quali un centinaio di mantovani. “Sebbene l’udienza di merito verrà fissata dopo l’estate – recita ancora la nota – e comunque entro il 2021, Ats Val Padana – come le altre Ats – proseguirà nel dare esecuzione alla legge n° 76/2021 che individua la vaccinazione come requisito essenziale per l’esercizio della professione sanitaria. Infatti, non essendo stati sospesi i procedimenti fin qui avviati, le Ats provvederanno alla trasmissione degli atti di accertamento dell’inosservanza dell’obbligo vaccinale per le finalità prescritte e imposte dalla norma vigente”.