Barista 24enne stroncata da un’overdose, chiesto il processo per tre suoi “amici”

Nunzia Colurciello, la vittima

MANTOVA  Due anni fa c’era stata la chiusura delle indagini; ora è arrivata anche la richiesta di rinvio a giudizio di tre persone per la morte di Nunzia Colurciello, 24enne napoletana residente a Mantova, stroncata da un mix di cocaina e Mdma all’alba del 20 ottobre 2018, dopo una notte in discoteca. L’udienza preliminare è fissata per il prossimo gennaio nei confronti di una 47enne reggiana, proprietaria dell’appartamento di Guastalla in cui la giovane morì; un 43enne veronese ma residente a Mantova, con cui Nunzia arrivò quella sera in un locale di Modena e un 51enne mantovano. I tre devono rispondere di spaccio di sostanze stupefacenti ma soprattutto di morte come conseguenza di altro reato. Secondo i carabinieri di Guastalla sarebbero stati loro a portare la 24enne da uno spacciatore che le avrebbe venduto della cocaina. Uno dei tre inoltre le avrebbe venduto altra cocaina mentre la 47enne avrebbe fornito alla giovane delle dosi di Mdma. La ragazza avrebbe assunto quelle sostanze più volte durante la notte. Secondo quanto riferito agli inquirenti dall’amica guastallese, la 24enne, poco prima di collassare aveva chiesto di alzare il volume dello stereo per poter ballare per poi crollare invece sul divano del soggiorno in preda a convulsioni. L’esito dell’esame autoptico aveva infine accertato che la causa dell’arresto cardiaco era da addebitare a un micidiale cocktail di cocaina e droghe sintetiche assunto dalla ragazza. “Nunzia ci siamo riusciti” ha commentato la madre della 24enne, residente con il resto della famiglia a Novara e difesa dall’avvocato Berenice Candela, alla notizia della richiesta di rinvio a giudizio dei tre presunti responsabili della morte della figlia. Annunziata Colurciello, per tutti Nunzia, si era trasferita nel Mantovano pochi mesi prima della sua tragica scomparsa e aveva lavorato per qualche tempo come barista al locale “La Luma” di Pietole.