Nuova vita per il teatro di Medole, maxi progetto del Comune

MEDOLE – Teatro nuovo in arrivo a Medole, ma non solo. Sempre fitta l’agenda dei lavori per l’amministrazione del sindaco Mauro Morandi: «Come Comune abbiamo ottenuto un contributo derivante da un bando statale per interventi di tutela e promozione del patrimonio culturale e storico per la ristrutturazione completa dell’edificio. Gli interventi, per 770mila euro, interesseranno i camerini, le rampe d’accesso, i servizi igienici e i vari luoghi di aggregazione come il foyer».
I cantieri in paese proseguono senza sosta: «Stiamo portando avanti, con logica e visione, una sistemazione generale del paese a cominciare dalla nostra piazza – prosegue il primo cittadino medolese – così come fatto anche con il vecchio municipio, il sagrato della chiesa, i parchi verdi per i quali avvieremo per la prossima estate una manifestazione di interesse per la gestione chioschi, le aree fitness come quella di via Grassi con spazi specifici per l’inclusione, per coniugare sensibilità e sport. Tutte opere che vanno ad incidere poco sulle casse comunali, per le quali abbiamo contabilità in ordine ed in regola».
Novità anche per viale Zanella: «Andremo ad intervenire ulteriormente, con la realizzazione dell’illuminazione pubblica e l’installazione di panchine storiche in stile marmoreo. Ed aggiungo che, entro la fine dell’anno, sarà completata anche l’intera piantumazione».
Qualche battuta poi sulla polemica relativa alla mancanza di medici di base: “Con il 2024 avremo due dottori sul territorio comunale: la dottoressa Bellini e un nuovo medico, con incarico provvisorio e senza limiti di tempo, in sostituzione della dottoressa Gatti, giunta a fine servizio. Abbiamo garantito il massimo impegno per ovviare alla situazione, ma è un problema provinciale, non solo del nostro paese. Grazie ad una onlus poi si sta valutando l’apertura di una “casa del medico”, in locali di loro proprietà, da mettere a disposizione per eventuali spazi ambulatoriali. Idea che, in tempi non sospetti, fu bocciata dall’attuale minoranza, la stessa che oggi protesta».