Beccati 26 furbetti del reddito di cittadinanza

MANTOVA La Guardia di Finanza di Mantova ha eseguito numerosi controlli nei confronti di percettori del “Reddito di Cittadinanza” individuando diversi soggetti, italiani e stranieri, che hanno indebitamente beneficiato di tale misura di sostegno economico.
L’attività investigativa esperita, in collaborazione e sinergia info-operativa con l’INPS, ha consentito di individuare, complessivamente, 26 soggetti percettori del citato sostegno economico in assenza dei requisiti richiesti dalla legge.
In particolare, sia attraverso le informazioni acquisite mediante consultazione delle banche dati informatiche in uso al Corpo, che a seguito di specifica attività di intelligence tipica di una forza di polizia, è stata inizialmente selezionata una platea di soggetti recanti potenziali “profili di rischio”. Ogni posizione è stata poi oggetto di approfonditi riscontri mirati a verificare l’effettiva sussistenza delle condizioni normativamente previste per poter beneficiare del Reddito di Cittadinanza.
Tra i vari casi accertati, le fiamme gialle virgiliane hanno individuato: un soggetto iscritto all’A.I.R.E. (anagrafe degli italiani residenti all’estero), dal 2016 residente in Moldova; un soggetto proprietario di 5 unità immobiliari site in provincia di Cremona non dichiarate al momento di presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica; un soggetto risultato irreperibile; un soggetto titolare di ben 2 partite Iva, che ha omesso, inoltre, la presentazione delle dovute dichiarazioni dei redditi e nei confronti del quale sarà pertanto avviata una mirata attività ispettiva; quattro soggetti, assidui scommettitori su piattaforme di gioco online, che hanno omesso di dichiarare vincite conseguite per consistenti importi;
Relativamente a questi ultimi quattro soggetti, premesso che il decreto istitutivo del Reddito di Cittadinanza dispone l’assoluto “divieto di utilizzo del beneficio economico per giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità”, è stato constatato che ognuno di essi, pur avendo dichiarato il possesso di risorse finanziarie depositate sui conti bancari del tutto esigue, è risultato titolare di numerosi conti di gioco utilizzati per effettuare migliaia di scommesse online per importi complessivi decisamente incongruenti rispetto alla prospettata condizione di indigenza.
In particolare, attraverso l’analisi delle giocate eseguita con l’ausilio di specifici applicativi informatici, è stato accertato il caso emblematico di uno dei percettori del sussidio intestatario di 11 conti di gioco online.
Inoltre, attraverso l’incrocio delle notizie ottenute tramite la consultazione delle banche dati in uso al Corpo, i finanzieri hanno anche individuato tre soggetti beneficiari del sussidio in parola che, fraudolentemente, avevano omesso di dichiarare di essere detenuti presso la locale Casa Circondariale nonché ulteriori tre soggetti i cui rispettivi nuclei familiari risultavano percepire il Reddito di Cittadinanza non avendo comunicato lo stato detentivo in cui versava uno dei familiari (percependo, in quest’ultimo caso, un importo superiore a quanto previsto).