Blitz anti-droga, indagato nel Mantovano

MANTOVA Più che un’indagine è una scatola cinese quella di un’operazione antidroga condotta dai carabinieri di Bologna coordinati dalla Dda felsinea. Scatole cinesi che a forza di essere dischiuse hanno portato gli inquirenti nel Mantovano, per la precisione a Sermide, dove uno degli indagati si era spostato, forse perché si era accorto che l’aria per lui nel capoluogo emiliano si stava facendo molto pesante. Dall’Appennino al rione Santa Viola di Bologna, fino al Mantovano e alla provincia di Firenze, dunque, l’operazione che ha portato a 12 misure cautelari , 3 in carcere, 4 ai domiciliari con braccialetto elettronico, e obbligo di presentazione alla Pg, per altre 5, tra le quali l’indagato mantovano. Tutti e 19 di età che vanno dai 20 ai 61 anni, dovranno rispondere dei reati di traffico di stupefacenti, detenzioni di armi clandestine e ricettazione. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati 3,6 chili di hashish, 500 grammi di cocaina e 3 chili di marijuana. L’indagine è partita nel 2020 dalla morte per overdose di una donna a Granarolo, e ha portato a scoperchiare l’associazione a delinquere che andava dai canali di rifornimento al venditore della dose letale. I carabinieri hanno sviluppato altre attività che si sono concluse l’altro ieri, dopo 3 anni, inchiodando al palo spacciatori di strada e grossisti di droga stanziati principalmente al rione Pilastro. Gli investigatori hanno individuato due diversi gruppi di spacciatori, collegati tra di loro. L’intermediario tra i due gruppi era un ex avvocato, residente a Bologna ma di origine umbra, recentemente radiato dall’albo a seguito di un’altra indagine della Squadra Mobile. Ai vertici del primo gruppo di spacciatori, tutti marocchini, c’erano tre grossisti. Per lo spaccio al dettaglio si avvalevano di una banda che, di base a San Benedetto Val di Sambro, gestita il traffico di droga tra l’Appennino e la città. Vendevano hashish, marijuana e cocaina. Per evitare rischi, la droga veniva nascosta nei boschi dell’Appennino. Il secondo gruppo, guidato da un 25enne bolognese, operava nel quartiere Santa Viola. Il giovane gestiva un intenso traffico di droga sul territorio bolognese. Almeno un migliaio le cessioni accertate, a volte anche tramite il lancio di pezzi o palline di stupefacente dalla finestra dell’abitazione del 25enne.