Blitz Skinheads a Como, anche due mantovani tra gli imputati del processo

Un momento dell'irruzione del novembre di tre anni fa

MANTOVA Niente da fare per il processo ai 13 militanti, tra i quali due mantovani, del Veneto Fronte Skinheads che il 28 novembre 2017 fecero irruzione nella sede dell’associazione Como Senza Frontiere costringendo i volontari ad ascoltare la lettura di un comunicato contro il lavoro dei volontari che assistono i migranti. L’avvio del procedimento, fissato dal tribunale di Como inizialmente per lo scorso 6 novembre, era stato subito rinviato al 4 dicembre successivo per un difetto di notifica ad alcuni dei 13 imputati, che sono accusati di violenza privata aggravata in concorso. A inizio mese è stato disposto un nuovo rinvio e a seguire una nuova data per il maggio del prossimo anno. Nel frattempo al processo si sono costituiti parte civile i volontari presenti al fatto, così come stanno per fare anche diverse associazioni di volontariato che gravitano nella stessa area di Como Senza Frontiere, mentre è polemica sulle spionde lariane per la mancata costituzione parte civile del Comune di Como.

Si può leggere l’articolo completo sull’edizione odierna de La Voce di Mantova.