Botte ai genitori che lo “spiano”, perizia psichiatrica per un 28enne

MANTOVA –  Era convinto di essere spiato dai propri genitori attraverso l’ausilio di fantomatiche telecamere installate in casa e microspie collocate sulla sua auto. Una sorta di mania di persecuzione che avrebbe portato un 28enne residente nell’hinterland cittadino a ripetuti scatti d’ira perpetrati nei confronti non solo della madre e del padre ma anche di altri parenti via via intervenuti per riportarlo alla ragione. Violenze domestiche in serie riassunte nel capo d’imputazione circa la fattispecie di maltrattamenti in famiglia, per il quale il giovane si trova ora a giudizio. In avvio d’istruttoria l’audizione dei primi testimoni che, nella circostanza, avevano fornito una loro ricostruzione della vicenda. Da parte del difensore era invece stata presentata istanza di consulenza psichiatrica al fine di appurare la capacità d’intendere e di volere dell’accusato all’epoca dei fatti nonché la sua effettiva capacità di affrontare un processo. Incarico peritale accolto e affidato dal collegio giudicante nella seduta di ieri. Stando all’ipotesi inquirente, il 28enne avrebbe aggredito in più occasioni i propri genitori. In un frangente avrebbe reagito con violenza al rifiuto della madre ad aiutarlo nell’acquisto di una casa. In altre occasioni avrebbe invece minacciato entrambi anche con coltelli, colpendo il padre e un parente. Un escalation violenta protrattasi per diversi mesi tra la fine del 2022 e la primavera del 2023, e questo nonostante il giovane fosse stato sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dai genitori; disposizione che l’uomo avrebbe disatteso più volte.