Cintura ferroviaria cittadina, cambiare si può

MANTOVA Torna a far discutere la vicenda dei sottopassi di Porta Cerese e al riguardo l’associazione culturale Evoluzione ha da tempo preso una netta posizione cercando, invano, di intavolare un dialogo con l’amministrazione comunale cittadina.
“Sottoponiamo alcuni orientamenti che l’Associazione Culturale Evoluzione, supportata da alcuni aderenti esterni, ha assunto su specifici temi di interesse cittadino. In particolare ha preso atto dell’importante adesione di pubblico ottenuta con l’iniziativa aperta dedicata ai problemi connessi con l’avvio dei lavori per i sottopassi ferroviari. Al riguardo però, vista la riconferma della non disponibilità all’ascolto da parte dell’Amministrazione comunale delle molte obiezioni avanzate, l’associazione ha ritenuto di dover riprendere l’argomento.
Considerato che l’obiettivo dei prossimi lavori è finalizzato a eliminare un passaggio a livello, come modello per la cancellazione degli altri dieci, l’associazione ha ritenuto di dover ribadire che il vero problema non è rappresentato dai passaggi a livello, ma dalla cintura ferroviaria cittadina che li causa. Se non altro perché la stessa grava sul sistema edificato in zone trafficate e abitate, con disagi e pericoli anche per la sicurezza delle persone e dei monumenti.
Tenuto conto di questo, l’associazione aveva più volte sostenuto che occorreva avviare uno studio compiuto della viabilità cittadina ferroviaria e stradale, per risolvere in modo aggiornato, con una visione d’insieme, tutti i problemi pendenti, con attenzione alle esigenze di prospettiva.
Anche perché non è vero che non si può cambiare niente. Basta ricordare che a Sanremo i problemi determinati da una obbrobriosa e soffocante cintura ferroviaria costruita a ridosso del mare nel 1871, sono stati risolti nel 2001 da una nuova amministrazione. Questa, dopo tanto tempo, è riuscita a realizzare l’eliminazione dei percorsi ferroviari posti in riva al mare per rifarli nella zona montuosa alle spalle della città, con la conseguente eliminazione dei 23 passaggi a livello e di tutti gli altri disagi che vi erano collegati.
In sostanza a Sanremo, con una nuova ferrovia, hanno superato le montagne per liberare la città, mentre a Mantova si vogliono costruire delle brutte e pericolose montagne di pianura, fatte di saliscendi, buchi e cavalcavia, per lasciare la ferrovia dov’è.
Per tutto questo l’associazione si interroga su quando, un’amministrazione capace e lungimirante quanto quella di Sanremo, sarà in grado di portare Mantova a essere servita bene da un punto di vista viario, senza essere prigioniera delle sue strutture”.