Come difendersi dal “delta plus” 21 casi solo nel mantovano

MANTOVA – La variante “delta plus” del covid-19 si stima che che nel mantovano abbia raggiunto il 25% dei casi totali registrati in Lombardia. Tale variante presenta focolai importanti in alcune regioni italiane e tra queste la nostra regione. Come difenderci da questa mutazione che può mettere a rischio l’estate?
In Inghilterra delta plus (ex indiana), ha ormai sostituito la variante inglese. Ha fatto registrare in Gran Bretagna 15,890 nuovi contagi con 18 decessi. Anche in Italia si registrano focolai in Lombardia, in Veneto e nel Lazio. In provincia di Mantova sono stati isolati 21 casi di mutazione.
Franco Locatelli coordinatore del Cts invita a rafforzare il monitoraggio di questa mutazione del virus Sars Cov 2 prevedendo un trend in aumento in luglio-agosto, con qualche zona rossa circoscritta al focolaio.
Cos’è la variante delta plus? Lo abbiamo chiesto a Nicola Taurozzi primario emerito del Poma ed ex membro del Cts dell’Osservatorio europeo per la salute pubblica che da un anno si occupa di pandemia covid. «Si tratta della mutazione B.1.617.2.1 del virus Sars Cov- 2 della variante indiana. Risulta il 60% più contagiosa rispetto alla variante inglese e il 45% più pericolosa della delta originale. Attacca maggiormente i recettori delle cellule polmonari e i giovani».
L’Italia cosa rischia? «Allo stato attuale – prosegue Taurozzi – in Italia la variante delta plus è stata isolata nel 3% dei casi covid. Diversi focolai sono stati circoscritti. Nella nostra provincia è stato individuato il 25% dei casi totali della Lombardia. I ricercatori temono un trend in aumento. Sarebbe prudenziale indossare le mascherine in luoghi chiusi poco areati e in presenza di assembramenti».

Come possiamo difenderci? «Tre sono le armi per scovare la variante del virus: velocizzare le vaccinazioni con doppia dose. Dati sperimentali dimostrano che una singola dose di vaccino non difende dall’aggressione della variante delta plus. Quindi, incrementare i tracciamenti mediante tamponi molecolari per isolare il virus Sars Cov-2. Infine – conclude Taurozzi – sequenziare con test specifici per la delta plus del genoma del virus così isolato con il tampone molecolare. Occorre essere sempre vigili per non farsi trovare impreparati».