Sport deficitario: il Comune assediato dalle minoranze

MANTOVA – “Quale Sport a Mantova: opinioni a confronto”. La tavola rotonda del Panathlon e del Coni in via Tassoni ha offerto ai rappresentanti degli schieramenti opposti in consiglio comunale la possibilità di discutere temi dello sport cittadino nel rispetto dello statuto Panathlon.
Moderata dal giornalista Werther Gorni, la tavola rotonda ha allineato il capo di gabinetto del sindaco Stefano Simonazzi, il delegato alle iniziative sportive Fabio Madella, il leader dell’opposizione Stefano Rossi (Mantova Ideale), e il leghista Cristian Pasolini. Con loro hanno interloquito Daniele Pagliari e Daniele Bennati, vice presidenti Panathlon “Nuvolari e Guerra”, il delegato provinciale del Coni Giuseppe Faugiana e il responsabile tecnico Cesarino Squassabia.
Incalzato con argomentazioni di spessore e ad ampio raggio da Rossi e Pasolini, è toccato a Simonazzi destreggiarsi su un tema (la versione Versailles del Parco Te ai danni di una libera fruizione sportiva) che da tempo appassiona la città. Ha chiarito come il Comune abbia portato avanti una politica di scambi e compensazioni per non ledere interessi di società storiche con risultati, almeno sulla carta, tutt’altro che negativi. Sarà il tempo a evidenziare se l’addio a un monumento della vita e della cultura sportiva cittadina come il Parco Te avrà o meno un esito indolore.
Altri argomenti sul tappeto l’annosa questione relativa al Museo Guerra e lo “sfregio” al ciclismo mantovano con lo smantellamento del velodromo. Né si è mancato di evidenziare il bilancio in rosso mediatico di “Mantova Città europea dello Sport”.