Comune ancora in cerca di soldi e si punta sul recupero crediti

MANTOVA Soldi, tanti da trovare e tanti da risparmiare. A questo punta la direttiva della giunta di Mattia Palazzi che ha approvato le linee di indirizzo del prossimo bilancio previsionale 2024-2026, ossia lo strumento di programmazione triennale della città uscita dall’incubo della pandemia, ma ancora pienamente sprofondata nella escalation dei costi energetici, che tanto pesano sui servizi e sulle opere pubbliche di vecchia e nuova calendarizzazione.
In sintesi, queste sono le direttrici date ai dirigenti dalla ragioneria di via Roma: continuare a ricercare modalità di finanziamento esterno per attività correnti e per investimenti, anche operando su bandi e progetti intersettoriali; migliorare la velocità di riscossione al fine contenere l’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità – che come documenta l’assessore alla partita, il vicesindaco Giovanni Buvoli, si è ridotto da 45 a meno di 40 milioni–; rafforzare azioni e ridurre i tempisti per il contrasto all’evasione, quasi tutta concentrata sulla Imu; prevedere eventuali oneri di gestione per le opere del Pnrr in corso dall’esercizio 2026, anno di conclusione e rendicontazione del piano Ue; continuare la ricerca di progetti per investimenti mirati all’efficientamento energetico al fine di ridurre i costi correnti degli edifici pubblici; verificare gli adeguamenti contrattuali anche per quanto riguarda i contratti dei servizi; proporre all’amministrazione modalità di gestione dei servizi volte all’efficientamento della gestione coniugata all’economicità della stessa.
Quanto al piano anti-evasione, assicura Buvoli, «stiamo recuperando». La diminuzione del fondo crediti da 45 a meno di 40 milioni ha già dato frutti grazie al piano di rateizzazione fino a 5 anni per gli inadempienti.
A fronte poi degli oltre 100 milioni arrivati da bandi nazionali, europei e regionali, via Roma vanta anche l’ottimo risultato sui contributi del Pnrr; «Nonostante le strette, ce li siamo assicurati tutti– commenta Buvoli –. Tanti comuni rischiano di perderli, mentre noi abbiamo già affidato tutti i lavori e non perderemo un solo euro».
Difficile per ora quantificare le ripartizioni dei fondi settore per settore. Certo è che «l’input è di contenere i costi superflui e mantenere inalterata la spesa per i servizi sociali ai cittadini, sia per qualità che per quantità», aggiunge il vicesindaco. Che comunque non teme una eventuale reintroduzione del patto stabilità da parte della Ue: «Il nostro è un Comune virtuoso, e sarebbe meno penalizzato. Per ora non se ne parla e non c’è timore, che semmai sarebbe alimentato solo dall’alto costo dei servizi. Questo è il vero problema per cui si chiede, anche in sede di Anci, l’intervento “verticale” ai Comuni da parte del governo. Quello “orizzontale”, al contrario, consiste nella prassi che i Comuni virtuosi diano ai meno virtuosi; cosa difficilissima, quando la coperta è corta. La nostra spesa corrente oggi è cresciuta di circa 4 milioni. Per questo si chiede l’intervento del governo per mettere in finanziaria più soldi ai Comuni»