Da Coca-Cola 100 milioni nell’azienda di Nogara. Posti di lavori in arrivo

NOGARA Coca-Cola HBC Italia, principale imbottigliatore dei prodotti a marchio The Coca-Cola Company sul territorio nazionale, ha inaugurato da qualche giorno la seconda linea di produzione asettica – per l’imbottigliamento di tè freddi e bevande sportive – dello stabilimento di Nogara, il più grande d’Europa per capacità produttiva e che vede attualmente impiegati 500 dipendenti, tra cui tanti mantovani. Ma se si considera anche l’indotto sale a 2.500 il numero di persone che dipendono parzialmente o totalmente dai redditi di lavoro generati dalla multinazionale delle bollicine di Atlanta. L’investimento è solo l’ultimo di un piano industriale da oltre 100 milioni di euro destinati alla fabbrica negli ultimi dieci anni. «Lo stabilimento di Nogara è da più di 40 anni una parte integrante della storia italiana di Coca-Cola», ha dichiarato  Vitaliy Novikov , general manager di Coca-Cola HBC Italia. «La nostra azienda è presente con siti produttivi anche in Abruzzo, Campania e Basilicata: se aggiungiamo ai 100 milioni di euro investiti a Nogara, anche quelli destinati alle altre fabbriche, superiamo i 200 milioni investiti». All’inaugurazione, preceduta dalla visita allo stabilimento nogarese di  Zoran Bogdanovic , ceo di Coca-Cola Hellenic Bottling Company, erano presenti anche il general manager di Coca-Cola Italia  Alex Zigliara , il presidente di Confindustria Verona  Michele Bauli  e il vice presidente per l’internazionalizzazione di Confindustria Licia Mattioli. Per il Comune di Nogara è intervenuto il sindaco Flavio Massimo Pasini e per la Regione l’assessore ai Lavori pubblici  Elisa De Berti . Lo stabilimento di Nogara, attivo dal 1975, con i suoi 62mila metri quadrati di superfice coperta si distingue anche in termini di sostenibilità grazie agli investimenti ricevuti negli anni. Grazie ad un moderno impianto di cogenerazione utilizza energia elettrica proveniente da un impianto di cogenerazione in grado di produrre elettricità, calore e acqua refrigerata, in quantità tale da renderlo potenzialmente autosufficiente. Inoltre, utilizza pannelli fotovoltaici che permettono una riduzione di 300 tonnellate di CO2 l’anno. Sono oltre 111 milioni di euro le risorse che l’azienda ha distribuito localmente nel 2018.

Matteo Vincenzi