Confesercenti e lotteria dello scontrino: meglio investire nella modernizzazione, è necessario capire i ritardi che ha il Paese prima

MANTOVa “L’emergenza Covid ha avuto un impatto pesantissimo sulle piccole e medie imprese dei nostri settori”, commenta il Direttore di Confesercenti Mantova l’annuncio della proposta della Lotteria dello scontrino che con la partenza a gennaio escluderebbe migliaia di attività del commercio, della ristorazione e dei servizi che, anche per l’emergenza Covid, non hanno avuto la possibilità di rinnovare il registratore di cassa o procedere all’adeguamento del vecchio. “

Dai dati del nostro osservatorio Nazionale attualmente, solo un registratore di cassa su tre è attrezzato per partecipare alla lotteria dello scontrino. Forse qualcuno al Governo non ha chiaro il quadro generale dello stato delle piccole e medie imprese nel Paese.

Cornacchia rimarca che allo stato attuale “tra chiusure forzate, fatturati azzerati e futuro incerto, molte attività non hanno ancora potuto completare gli investimenti necessari a partecipare alla Lotteria dello Scontrino. Anche perché l’adeguamento dei registratori di cassa è un costo per le imprese e oggi quella spesa non può essere considerata prioritaria da chi ha davanti la prospettiva di un Natale sotto le attese o addirittura di stop del lavoro per via delle regole di contenimento della pandemia”.

Confesercenti ribadisce che “è chiaro che non ci siano le condizioni per far partire la Lotteria già a gennaio: farlo vorrebbe dire escludere dalle vincite migliaia di consumatori e piccoli esercenti.” Quindi la posizione è di “Rivedere le tempistiche e anche le regole della lotteria attualmente, il meccanismo di vincita è squilibrato, perché garantisce più possibilità di vittoria a chi emette più scontrini. Un vantaggio evidente per la grande distribuzione rispetto ai piccoli esercenti, un ennesimo elemento distorsivo della concorrenza”.

Il direttore nell’analisi dello strumento valuta che “considerando la confusione dei vari nomi dati e le procedure d’accesso via smartphone, lo strumento non sembra di immediata comprensione e rischia di essere utilizzato solo dagli utenti smart e non un’opportunità per i consumatori.”

Infine conclude che “forse sarebbe stato meglio prima investire in un’accelerazione del processo di modernizzazione del sistema del commercio, allora queste nuove formule diventano più efficaci per i consumatori. Mancano le infrastrutture per rendere più agevoli i pagamenti elettronici a partire da banda larga e terminali per pagamenti contactless ancora insufficienti.”