Da piazza Lb Alberti riparte un Festivaletteratura che riscrive la pandemia

MANTOVA Riparte da piazza Leon Battista Alberti la venticinquesima edizione del Festival della Letteratura di Mantova, lì dove il progetto iniziale è partito con la presentazione dell’iniziativa alla cittadinanza.
La proposta di quest’anno si pone l’obiettivo di leggere in maniera scientifica il cambiamento epocale che ha sollecitato e continua a sollecitare la pandemia e a dirimere la confusione che ha generato. Il Festival si terrà dall’8 al 12 settembre, in totale sicurezza nonostante le norme siano in continua evoluzione. Tante la novità a cominciare dal libretto-labirinto (con contributo di 3 euro, gratuito per i soci del Festival) che sostituisce il tradizionale programma della manifestazione che si è trasformato in un vero e proprio libro che vede al suo interno, oltre agli appuntamenti della manifestazione, anche una serie di contributi che anticipano alcuni dei percorsi tematici del Festival: dal tema dell’intelligenza a quello dell’ambiente, dalle nuove cittadinanze alla gioventù.
Come lo scorso anno, sono previsti diversi appuntamenti non in presenza. Continua infatti lo spazio dedicato alla radio e alle installazioni web oltre alla modalità streaming per un gran numero di appuntamenti che si terranno dal vivo per non perdere nulla delle presentazioni che si terranno in contemporanea. Torna a crescere, rispetto allo scorso anno, la partecipazione di autori stranieri e gli eventi in presenza. Sono infatti previste tre tipologie di accesso: eventi a pagamento, a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria e a ingresso completamente libero. Sui social, invece, il Festival avrà anche il suo canale Telegram.
Un’attenzione particolare verrà dedicata alle istituzioni scolastiche. L’appuntamento è in via Goito con l’installazione “Calamite per la scuola”, curata da Monica Guerra, che raccoglierà tutti suggerimenti sul futuro del mondo dell’informazione.
“È la prima presentazione della manifestazione che si tiene in questa piazza riqualificata”, ha sottolineato il sindaco Mattia Palazzi, “la nostra non è semplicemente la città del Festival. Se Mantova con la cultura vuole produrre cambiamenti deve essere in grado di modificarsi anche grazie a questo appuntamento, con la riflessione e costruendo nuovi stili di vita, non solo durante i giorni degli eventi. La nostra città deve costruire esperienze, la prossimità deve diventare la formula attraverso la quale la nostra comunità deve rimanere unita, recuperando lo spazio dei luoghi dove ricostruire l’alfabeto di una cittadinanza comunque colpita dalla pandemia”.

Tiziana Pikler