Desertificazione del centro: bruciati 1.000 posti auto “gratuiti” in soli sette anni

baschieri

Mantova In soli sette anni di governo cittadino del centrosinistra quasi 1.000 posti auto sono stati messi a pagamento: dapprima nel 2016 sono arrivati i parcometri per i 300 posti auto in piazza Virgiliana e sul lungolago (viale Mincio), e, infine, nel 2022 sono arrivate le strisce blu a pagamento anche per i 630 stalli dell’Anconetta e del Gradaro. Soppressione totale invece dei 77 posti auto in corso Vittorio Emanuele per lasciare posto a una ciclabile contestatissima. Questo il bilancio stilato dal capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Pier Luigi Baschieri all’indirizzo della giunta Palazzi.
«La desertificazione commerciale delle nostra città rischia di incidere profondamente sulla qualità della vita di residenti e turisti. È recente il dato fornito dallo studio da Urb&Com, laboratorio di ricerca del Politecnico: in centro storico un negozio su 5 è chiuso. Non possiamo certo scaricare le colpe su Mattia Palazzi dell’avanzata del commercio elettronico, dei tanti centri commerciali aperti negli anni nell’hinterland e dell’inflazione galoppante, oggi all’8%, ma un grave errore in questi anni il centrosinistra lo ha commesso».
Come in una battaglia navale, a colpi di delibere di giunta, di rialzi tariffari e conversione degli stalli da bianchi a blu il tandem Palazzi-Rebecchi ha soppresso completamente la sosta gratuita nelle zone adiacenti al centro storico per promuovere parcheggi scambiatori che non sempre si riempiono. «Non c’è stato appello di commercianti, petizione di cittadini e contestazione dell’opposizione di centrodestra che abbia scalfito il disegno della sinistra di ridurre l’impatto veicolare sulla città, come se l’inquinamento fosse dovuto solo ai tubi di scarico delle auto – prosegue Baschieri –. Se volessimo tirare un consuntivo sulla mobilità urbana e sull’impatto che questa ha avuto sullo sviluppo del centro storico in questi anni, dovremo mostrare un pollice verso: Mantova è diventata un fortino inespugnabile. Oggi per entrare in città si deve necessariamente pagare la sosta o decidere di parcheggiare l’auto in casino con la speranza che il parcheggio scambiatore sia collegato al centro con una navetta i cui costi sono tutti sulla groppa dei contribuenti mantovani».
Errori tattici aggiunge Baschieri: «Non contento, il centrosinistra ha pensato bene di cancellare anche la sosta gratuita domenicale, incentivo presente in tutti i capoluoghi lombardi per favorire i consumi dei non residenti. A risentirne sono stati soprattutto i negozi di vicinato che hanno chiuso le serrande strozzati dalla crisi e dai troppi e onerosi costi di gestione. ​Adesso è complicato ammettere l’errore e tornare indietro: gli equilibri di bilancio si basano anche sulle entrate che generano le soste delle auto, ma esonerare da colpe il centrosinistra per la situazione comatosa in cui versa il centro storico è molto difficile», conclude.