Disatteso il Pums: autostazione, 130mila euro buttati al vento

MANTOVA Sono 130mila gli euro dati dal Comune alla Mobility in chain per stilare le linee di indirizzo utili a definire il Pums, il piano della mobilità sostenibile, che prevedeva l’autostazione delocalizzata fra piazza San Francesco, via Scarsellini e piazza d’Arco. Invece il Comune prevede di spostare quel capolinea in fondo a Pradella. Da qui la levata di scudi dell’opposizione.  Pier Luigi Baschieri capogruppo di Forza Italia eccepisce. Lo spostamento dei bus da piazza Cavallotti a corso della Libertà, in previsione di delocalizzare tutto “fra due anni” in fondo a Pradella, come annunciato dallo stesso assessore alla viabilità  Iacopo Rebecchi, «è solo una perdita di tempo, e il centro cittadino non può essere l’autostazione degli autobus».
Insomma, l’asfaltatura, terminata in sole 48 ore, di piazza Cavallotti anche per le forze di opposizione è «una operazione lodevole». Peccato che «la vera riqualificazione della piazza più trafficata della città e attraversata tutti i giorni da migliaia di autovetture e centinaia di autobus tardi ad arrivare».
Un ritardo che, accusa Baschieri, va di pari passo con i continui rinvii della riqualificazione complessiva della piazza, benché prevista nel piano triennale delle opere 2022-2024ì. «Prima l’intervento, durato 18 mesi, per il recupero di corso Vittorio Emanuele II e poi il contenzioso ancora aperto con la società Imi Srl per la realizzazione di un parcheggio in struttura da circa 360 posti auto in piazza Cavallotti hanno fatto desistere questa amministrazione da ogni investimento per abbellire una piazza ferma a una immagine degli anni 60».
E certo lo spostamento delle linee urbane da piazza Cavallotti a corso della Libertà appare come «un’operazione tampone», sostiene Baschieri, «che non risolve il nodo della viabilità collegato allo spropositato numero di corriere che popolano la zona». Da qui la sintesi di Forza Italia: «Gassati e beffati, questo è il sentimento dei residenti che da anni lamentano come il centro non può sostituirsi alla vecchia autostazione di piazzale Mondadori».