MANTOVA Verità o leggenda, in Palazzo Ducale c’era il letto da campo in cui dormì Napoleone a Mantova fra il 1797 e il 1799, durante una delle varie campagne combattute in zona contro le truppe austriache. Quel letto, per decenni collocato nell’ala napoleonico-austriaca della reggia gonzaghesca, ora non c’è più. O meglio, c’è, ma è stato collocato fuori dai circuiti di visita in una stanza adibita a ripostiglio.
“Damnatio memoriae”? C’è chi lo pensa nell’ambiente, dato che la rimozione è stata ordinata dall’ex direttore museale Peter Assmann, austriaco e – non la mai nascosto – orgogliosamente austriaco. A questo suo orgoglio verrebbe persino ricondotta dai suoi “avversari” una certa ritrosia persino a riaprire le prigioni dei Martiri di Belfiore, e una scarsissima attenzione all’eredità francese che ha sovrinteso al Ducale fra il 1800 e il 1815. Ma queste sono voci di corridoio, ovviamente, da interpretarsi e riderne come di qualsiasi altra vaghezza gossipara.
Resta però il dato di fatto che il letto di Napoleone (come già il fantasticato “sasso” di piazza Sordello su cui l’imperatore avrebbe messo il piede) oggi non è al suo posto. Le necessità espositive combinate con le attività culturali messe in campo da Assmann nella reggia durante il suo mandato hanno di fatto “sfrattato” quella storica reliquia confinandola in una delle stanze vuote dell’ala teresiana, dove pure si conserva il letto dell’arciduca Eugène de Beauharnais, figlio di Giuseppina, prima moglie di Napoleone.
Mezzo smontato, fra imballi vari, transenne e altro materiale in uso negli eventi, il letto non vuole insomma ritornare nella sala dello Zodiaco, sotto gli affreschi del Costa, dove era collocato da tempo lontano.
Per altre voci, più indulgenti verso l’ex direttore, il letto attenderebbe solo di essere sottoposto a un intervento di restauro. Ma a quanto pare la volontà di portarlo a risanare è minore di quella per riesporlo nello Zodiaco.