È la francese Clément-Panhard del 1901 la vettura più datata circolante nel mantovano

CASTIGLIONE Circola sulle strade dell’alto mantovano, rimessa a nuovo da un perfetto e accurato restauro, la rarissima vetturetta Clément-Panhard del 1901. Questo tipo di automobile francese è stato prodotto nella fabbrica di Adolphe Clément dal 1899 fino al 1903.
Monsieur Clément, già produttore di biciclette e tricicli, era il direttore della azienda costruttrice di auto Panhard-Levassor. Quando la Casa non riuscì a soddisfare lem richieste di produzione per circa 500 unità del modello “voiture légère” del 1899, Clémente iniziò la produzione parallela esterna, su regolare licenza presso la sua fabbrica di Levallois-Perret (nei pressi di Parigi).
Questa vetturetta a due posti VCP, Voiture Clément Panhard légère 1901 (chassis e motore n. 240) è dotata di un propulsore posteriore Panhard monocilindrico di 750 cc. capace di erogare una potenza di circa 4 CV e in grado di raggiungere la velocità di 40 Km/h, ma per lo stato delle strade del tempo sicuramente meno.
La storia di questo esemplare è abbastanza curiosa nonostante non esistano notizie precise anteriori al 1921. Mentre è documentato, che nell’ottobre di 100 anni fa, viene immatricolata presso il Dipartimento della Senna Inferiore (Francia) con il numero di targa 8596-Y6 a nome di Alphonse Massu, residente a Sotteville-les-Rouen, Rue Arthur Duval, impiegato delle Ferrovie dello Stato.
Purtroppo, successivamente viene modificata e utilizzata come mezzo agricolo per la macinazione delle mele ai fini della produzione del sidro. La vetturetta viene conservata, seppur parzialmente smontata, dalla stessa famiglia Massu fino agli inizi degli anni 2000 quanto viene venduta dal figlio Joseph Massu (già ingegnere alla Delage) a Daniel Cabart, residente a Verson (Francia), noto storico francese dell’automobile ed autore di numerosi volumi sui marchi francesi Ballot e Delage.
Daniel Cabart inizia un lungo restauro limitato al telaio e alla meccanica fino all’aprile 2015 quanto viene venduta al collezionista castiglionese Fabrizio Rossi, nonché presidente del Registro Internazionale OM, il quale ha successivamente provveduto alla ricostruzione della carrozzeria mancante ed al restauro delle componenti meccaniche. In perfetta forma si muove sulle strade dell’alto mantovano in attesa di sfilare in qualche prestigioso concorso d’eleganza in Italia e anche all’estero. 
Attilio Facconi