Forza Italia: niente scissioni ma nemmeno avremo correnti

MANTOVA Forza Italia vuole un congresso per mettere le cose in chiaro, ossia le carte in tavola e i numeri sopra le chiacchiere. La scomparsa del leader storico e fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi non ha mancato di produrre sin d’ora le revanche dell’ala originaria azzurra, contrapposta ai “nouveaux philosophes” del movimento orfani del nume tutelare. Insomma, se pure la frangia forzista dell’alto mantovano punta a imporre alla guida del forzismo mantovano un leader storico come Enzo Lucchini, dal pari si contrappone chi, come il commissario cittadino Pier Luigi Baschieri, invoca strategie democratiche: «La cooptazione era concessa solo a Berlusconi, adesso è necessario selezionare la classe dirigente mediante dei processi interni di condivisione e di merito. Il metodo migliore è sempre quello più vecchio: i congressi a partire dai territori sino ad arrivare al vertice. In caso contrario si rischiano fughe in avanti e spaccature che bruceranno l’ultimo inaspettato miracolo del leader forzista. Per le correnti c’è sempre tempo», avvisa Baschieri.
Traduzione: si vada a congresso, e chi vince, vince. Gli altri dovranno adattarsi.
La resa dei conti parte da dati demoscopici: «Non sarà facile governare Forza Italia senza Berlusconi. L’ultimo regalo che il suo fondatore ha lasciato ai tanti fedelissimi è un partito ancora competitivo nella piattaforma politica. L’effetto Silvio degli ultimi giorni ha portato il partito a doppia cifra nei sondaggi come non si vedeva da anni. Alcuni istituti demoscopici lo dànno a sfiorare il 12% quando solo dieci giorni fa superava a malapena il 6 percentuale».
Insomma, necessita una fase congressuale anche ai livelli periferici, sostiene Baschieri: «I colonnelli del partito e gli amministratori locali ci stanno provando anche grazie alla benedizione della figlia Marina Berlusconi che ha dato garanzie economiche per il sostegno della creatura politica del padre. L’eredità rimane pesante ma è necessario provarci per non cancellare 25 anni di storia in pochissimi mesi. Adesso non servono le correnti, che rischiano di essere dannose per il futuro».