Frittelle d’Italia indigeste, De Marchi messo in croce le manda giù

Fratelli d'Italia si dissocia e minaccia l'espulsione del consigliere comunale

Scontro in consiglio comunale tra De Marchi (FdI) e Campisi (Pd)

MANTOVA Le “frittelle d’Italia” si stanno rivelando decisamente indigeste per Luca de Marchi. Il consigliere comunale spiega che si è trattato solo di una provocazione, ma il clamore partito dai social network e rimbalzato sui media nazionali ha imposto a Fratelli d’Italia una riflessione sulla posizione del suo consigliere. De Marchi ha ripetuto anche quest’anno la sua offerta di frittele gratuite sul Te a tutti i bambini “solo italiani”. Offerta parsa immediatamente discriminatoria e offensiva, trattandosi di azione propagandistica fatta sui bambini, e non genericamente sui “clandestini”. Persino in consiglio comunale le proteste non si sono fatte attendere, soprattutto per voce dei consiglieri  Matteo Campisi e  Laura Bonaffini, seguiti da una comunicazione censoria del capogruppo Pd  Giovanni Pasetti. «Se ci fossi stata, avrei anch’ìo preso le distanze da De Marchi: guai a toccare i bambini», ha tuonato la capogruppo in via Roma  Paola Bulbarelli (Fd’I). Ma a prendere le distanze dal consigliere ci ha pensato la stessa presidente nazionale  Giorgia Meloni, che ha dichiarato: «Mi dissocio nella maniera più categorica dall’iniziativa presa da De Marchi, che lede l’immagine di Fd’I. Il consigliere la annulli immadiatamente e porga scuse pubbliche, o saremo costretti a prendere provvedimenti nei suoi confronti». Non sorperende più di tanto che da Alessandro Beduschi, segretario provinciale dei Fd’I, sia poi arrivata la stangata per De Marchi: scontata la presa di distanza, in sintonia con la Meloni, in vista ci sono anche provvedimenti disciplinari. Dal canto suo De Marchi non si scusa, ma si giustifica: «E va bene, non farò quello che comunque faccio da cinque anni a questa parte senza che nessuno se ne sia mai scandalizzato. Farò qualcosa d’altro venerdì. Ma voglio precisare comunque che anche gli anni scorsi tutti i bambini, compresi quelli stranieri, venivano da me e avevano la loro frittella. La mia era solo una provocazione politica, senza alcun fine discriminatorio o razzista. Fanno tanto i buoni, le anime candide, ma nessuno più di me ha aiutato gli stranieri, anche se attacco quotidianamente rom e clandestini».

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