Il San Giuseppe di CasaPound: onora il padre

Partecipata conferenza al “Volante”. L’avvocato Signorini parla dei genitori maschi separati

MANTOVA  Nel paese dove il tasso di natalità ha toccato il suo minimo storico nel 2018, i minori concepiti non hanno vita facile davanti all’atomismo della vita contemporanea.
Con l’avvicinarsi della festa del papà si è voluto esaminare la condizione di molti bambini di genitori separati, figli «alienati e tagliati a metà», parole dell’avvocato Camilla Signorini, intervenuta durante l’incontro “Padri separati” organizzato nella sede dell’associazione culturale “Il Volante” di CasaPound.
L’affluenza di pubblico, le molte curiosità e domande rivolte in piazza Filippini, svelano il grande interesse riguardo una problematica sentita ma non abbastanza esaminata: il delicato equilibrio nel rapporto del minore con i genitori separati, serenità a volte minata con il crearsi di una “sindrome da alienazione parentale”.
«La giurisprudenza italiana, in caso di separazione dei coniugi, propende sempre per il bene e interesse del fanciullo, minore che ha il diritto di godere (se non in rari casi) della bigenitorialità – spiega Signorini –; considerando che per la maggior parte dei casi il bambino va a vivere con la mamma (genitore collocatario, ndr), spero sempre che gli adulti possano guardare al superiore interesse del bambino, permettendogli di coltivare un normale rapporto filiale anche con il genitore non affidatario e, in ultimo, permettere al padre di fare il padre».
«Se dopo il provvedimento del giudice – conclude Signorini – la madre mette in atto comportamenti contrari all’interesse del minore, ad esempio cercare di minare psicologicamente il rapporto con il padre o evitare di far vedere il bambino, il padre può fare ricorso ex articolo 709-ter per chiedere un ammonimento della mamma, una sanzione e il risarcimento dei danni per se stesso e per il figlio minore. Questo provvedimento funziona anche come ottimo deterrente ed è valido sia nel caso di genitori sposati che non”.