In casa nascondeva 6.600 euro falsi, 40enne condannato

In dicembre era stato arrestato per introduzione di banconote contraffatte

MANTOVA Centotrentadue banconote contraffatte ciascuna dal valore nominale di 50 euro per un totale di 6.600 euro falsi. Questo quanto trovato lo scorso dicembre nell’appartamento di un insospettabile 40enne dai carabinieri di Mantova mentre eseguivano un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dalla procura di Roma per truffa, appropriazione indebita e accesso abusivo a sistemi informatici. In manette era così finito V.D.G., originario della provincia di Milano ma residente nel capoluogo virgiliano, accusato quindi anche d’introduzione in Italia di banconote false, reato per il quale aveva scelto a sua volta di avvalersi del rito abbreviato. Ieri mattina l’epilogo giudiziario della vicenda: l’imputato, già in carcere per altra vicenda, è stato condannato dal giudice Beatrice Bergamasco, considerata la diminuzione di un terzo della pena determinata dal rito alternativo a 4 mesi di reclusione ma in continuazione ad una precedente sentenza emessa dal tribunale di Vicenza nel 2017 per un ammontare di 16 mesi totali. Quello del 40enne era il sesto nome coinvolto in un’operazione scattata dalla capitale e che, anche tra Catania e Verona, aveva permesso di sgominare un’organizzazione dedita alla clonazione di carte di credito e di pagamento. L’indagine avviata dai carabinieri della stazione di Roma Villa Bonelli aveva permesso di accertare il modus operandi del sodalizio criminale. I codici con cui venivano clonate le carte di credito venivano rubati all’estero, in danno di ignari turisti italiani; un emissario della banda li portava quindi in Italia, all’interno di chiavette Usb, per completare il processo di clonazione.