La Regione conferma Trenord: rabbia di pendolari e Utp

MANTOVA «Affidare per altri 10 anni a chi non sembra in grado di gestire oggi neanche l’esistente servizio a livelli di decenza, peraltro con un aumento della spesa pubblica, senza pretendere immediati e sensibili miglioramenti è, quantomeno, assai discutibile. Regione Lombardia deve quindi dimostrare ai cittadini che tale scelta è stata ponderata a 360 gradi e che sia risultata davvero quella con meno controindicazioni». Così  Andrea Bertolini segretario provinciale dell’Utp, sindacato degli utenti del trasporto pubblico, raccogliendo il malcontento dei pendolari, commenta la deliberazione regionale con la quale viene rinnovato senza gara a Trenord il servizio delle tratte lombarde, di cui spesso fanno le spese proprio i nostri lavoratori e studenti della tratta Mantova-Milano.
Il Contratto partirà con il chilometraggio attuale (44,8 milioni di treni per km annui, di cui fino a un massimo di 1,5 milioni di chilometri in modalità automobilistica sostitutiva) e prevedrà un aumento della produzione fino a 53 milioni di treni per km annui, con un corrispettivo medio di 7.92 euro al km, al netto dei pedaggi (2.80 euro/km). Il corrispettivo unitario medio effettivo crescerà perciò dagli attuali 10.2 euro/km a 10.7.
«Le perplessità che tale scelta suscita non dipendono né dall’aggiudicazione diretta in sé, né né dalla durata del contratto, bensì dai contenuti e dagli obiettivi del contratto che la Regione sta provvedendo a compilare con Trenord, per circa 5 miliardi di euro», prosegue Bertolini. Che peraltro contesta i dati ufficiali di Trenord sui ritardi: «Nel solo novembre abbiamo avuto una percentuale di treni in ritardo entro i 5 minuti del 52%, e a Dicembre del 69%, cifre ben lontane dal 90% dichiarato da Trenord, che considerano il convoglio in orario entro i 5 minuti di ritardo».