L’accoltellatore al gip: la mia è stata una legittima difesa

MANTOVA «Ha cominciato lui e io mi sono dovuto difendere». Questo quanto ha detto al gip di Mantova Arianna Busato durante l’interrogatorio di convalida d’arresto il 25enne tunisino finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio per l’accoltellamento di un altro tunisino martedì scorso in via Grossi. Il giovane ha detto di avere avuto una discussione per “futili motivi” con un connazionale suo coetaneo nei pressi del bar Caribe di via Grossi. Dalle parole si sarebbe passati ai fatti quando il 25enne poi finito in ospedale in prognosi riservata avrebbe, secondo il racconto dell’arrestato, estratto un coltello con il quale ha sferrato un fendente colpendo al volto il rivale. Quest’ultimo però a sua volta se andava in giro armato di un coltello che non avrebbe esitato ad usare, a suo dire, per difendersi da quell’aggressione. Un fendente raggiungeva l’altro marocchino vicino a un’ascella. Mentre il ferito, tutto insanguinato si trascinava in cerca di aiuto all’interno del bar Caribe dove si accasciava sul pavimento, il feritore se la dava a gambe fuggendo a piedi in direzione di corso Garibaldi. Le indagini dei carabinieri scattavano immediatamente e nel giro di poche ore il responsabile dell’accoltellamento veniva rintracciato e arrestato con l’accusa di tentato omicidio. La procura ha chiesto la convalida dell’arresto con custodia cautelare in carcere, mentre l’avvocato del tunisino ha chiesto la remissione in libertà avanzando l’ipotesi della legittima difesa. Il giudice per le indagini preliminari si è riservato di decidere nelle prossime ore. (cad)