MANTOVA Furti in serie, un inseguimento rocambolesco da film americano e quindi la fuga a piedi. Folle notte di scorribande in giro per la provincia, la scorsa primavera, per una coppia di pluripregiudicati rumeni, poi arrestati a distanza di due settimane dai carabinieri. Il fatto risaliva al 28 aprile scorso quando i due amici nonchè sodali di lungo corso, Mihai Daniel Sava, 27enne domiciliato a San Giorgio Bigarello e Vasile Finegari, 31enne senza fissa dimora, poco dopo la mezzanotte arrivano a Castel d’Ario e rubano una Fiat 500 parcheggiata in un cortile. Con quella vanno al bar Popeye di Villimpenta: forzano una porta e svuotano sul posto le slot machine. Da lì si spostano a Quistello e tramite il medesimo modus operandi prendono di mira una sala giochi: dopo aver forzato una porta si mettono a scassinare macchinette e cambiamonete. Ma un vicino sente dei rumori e avvisa il proprietario. Quando questi arriva, se li trova davanti ma loro riescono a scappare. Ma appena il gestore se ne va, loro tornano nello stesso locale e terminano il lavoro: svuotano tre slot e caricano il cambiamonete sulla piccola utilitaria. Raggiungono così l’argine di San Benedetto, accostano l’auto e tirano fuori il cambiamonete per smontarlo. Ma un cane di una corte vicina comincia ad abbaiare, i padroni si svegliano e vedendo un’auto sospetta chiamano i carabinieri. Da qui comincia la folle corsa dei due. Alle 4.35, grazie alla segnalazione diramata dalla centrale operativa dei carabinieri, una pattuglia della stazione di Roncoferraro intercetta la 500: scatta l’inseguimento. L’auto rubata a folle velocità attraversa i centri abitati e quindi imbocca una strada sterrata. A quel punto i ladri, per ostacolare i militari, lanciano il cambiamonete fuori dall’auto, ma la pattuglia riesce a scansarlo. Un’altra gazzella, alle porte della capoluogo, cerca allora di fermarne la fuga mettendosi di traverso. A quel punto i ladri rallentano, aprono gli sportelli e si lanciano fuori dall’abitacolo per poi dileguarsi a piedi nei campi. Ma i carabinieri li riconoscono e dopo giorni li rintracciano, uno a Nogara e l’altro nel Bolognese. Accusati in concorso di rapina, furto, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale ieri sono stati entrambi condannati con rito abbreviato dal gup Matteo Grimaldi a 4 anni e 8 mesi di reclusione ciascuno.