L’estate è in anticipo e anche l’allarme per la febbre del Nilo

MANTOVA Con l’anticipo dell’estate è arrivato anche l’allarme in anticipo per la febbre del Nilo. Un caso sospetto è stato infatti segnalato nei giorni scorso al Poma, relativamente a un decesso avvenuto in un reparto dell’ospedale cittadino. L’autopsia interna avrebbe infine escluso che si sia trattato di West Nile Virus (un arbovirus che può infettare l’uomo a seguito della puntura di zanzara infetta, ndr). Il caso sospetto in questione era quello relativo al decesso di una donna di 76 anni avvenuto a inizio mese al Poma. Alcuni dei sintomi constatati nella paziente erano molto simili a quelli della febbre del Nilo e per tale motivo è stata disposta l’autopsia dalla stessa direzione sanitaria dell’ospedale. L’esame, che è statoi eseguito a inizio settimana, avrebbe però escluso il virus del Nilo dalle cause del decesso, che sarebbero invece riconducibili alle patologie di cui la donna soffriva da tempo. Allarme rientrato, il che non significa necessariamente cessato allarme. Le dashboard dell’Istituto Superiore della Sanità riguardo al West Nile Virus sono per mora aggiornate al 31 ottobre 2024, quando i casi di contagio su persone nella nostra provincia erano 9 in tutto durante la stagione estivo-autunnale. Il primo bollettino dello scorso anno è datato 27 giugno, di fatto in linea con le date di inizio del monitoraggio con l’eccezione del 2023, quando il monitoraggio era iniziato già a fine maggio. Attualmente a livello nazionale dal primo gennaio al 31 maggio, non risultano casi di West Nile. Rimanendo nell’ambito dei casi di arborivirosi, sono invece 60 quelli di Dengue da inizio anno, di cui 18 in Lombardia. Tutti i casi sono importati, l’età media della persone colpite è di 41 anni con una leggera prevalenza di pazienti maschi (53%) sulle femmine. Non sono stati registrati decessi, così come per i 13 casi confermati di Chikungunya (4 in Lombardia, tutti associati a viaggi all’estero, età media 50 anni, 54% di sesso maschile), 4 casi di Zika virus (tutti importati, 5 di Tbe (tutti autoctoni) e uno di Toscana virus.